L’ultima pagina buia del calcio italiano. Cuneo-Pro Piacenza è storia
La Serie C anno dopo anno diventa sempre più surreale. Abbiamo perso il conto dei fallimenti e delle penalizzazioni inflitte alle squadre in tutti questi anni, ma oggi è stato toccato definitivamente il fondo. E risalire, soprattutto dal punto di vista dell’immagine, sarà davvero tanto difficile.
Nel piccolo stadio di Cuneo, il Fratelli Paschiero, è andata in scena la partita più buia nella storia del calcio professionistico nostrano. I padroni di casa – come ormai quasi tutti saprete – hanno infatti battuto per 20-0 il Pro Piacenza.
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Con Cuneo-Pro Piacenza si è toccato definitivamente il fondo
La seconda squadra della città emiliana è ormai fallita da diverso tempo. I giocatori tesserati della prima squadra sono in sciopero da molte settimane a causa del mancato versamento degli stipendi e più in generale delle condizioni in cui versa la società, indebitata fino al collo e ormai destinata a sparire.
Oggi era obbligatorio presentarsi e giocare la partita, pena l’esclusione anticipata del campionato. Il Pro Piacenza si è quindi presentato in Piemonte, un po’ a sorpresa, e l’ha fatto con soli otto ragazzini delle giovanili, alcuni addirittura minorenni, per sfidare il Cuneo in un ambiente irreale. Aggiungiamo anche che, uno dei ragazzi coinvolti in questa farsa, è potuto subentrare in campo solo nella ripresa perché si era dimenticato i documenti a casa.
Tutta la Serie C, nessuno escluso, si è resa protagonista nuovamente di un episodio negativo. Sembra difficile fare peggio, ma visto come vanno le cose, mai dire mai.
Sui social, tra le solite ironie ed i soliti sfottò, si è gridato allo scandalo. Di mezzo ci è andato lo stesso Cuneo, reo di aver umiliato dei ragazzini segnandogli ben venti volte, sedici delle quali nei primi quarantacinque minuti di gioco. Ma siamo sicuri che non sarebbe stato comunque umiliante passare una partita intera a fare torello?
Non solo l’aver schierato (pochi) ragazzini solo per evitare l’esclusione, inoltre la squadra rossonera era anche senza staff tecnico, tranne che per la presenza di un massaggiatore, sceso anch’egli in campo per giocare.
Una situazione quella del Pro Piacenza che sarebbe stata evitabile magari in estate, non permettendo di far iscrivere al campionato una società che sicuramente non ha accumulato debiti su debiti solo da settembre in poi.
La morale di Cuneo-Pro Piacenza è una sola: basta scempi simili, servono regole ferree
Ebbene si, è ora di riscrivere le regole della categoria per davvero. Il Pro Piacenza non è l’unica squadra che rischia di sparire in questa stagione – per informazioni chiedere ad esempio a Matera – e bisogna affrontare i problemi a monte.
Oltre ad una riduzione di squadre, l’ideale forse sarebbe far tornare la terza serie al semiprofessionismo. I costi sono troppo alti e la Serie C è mantenuta in vita soprattutto da squadre di provincia e che nella stragrande maggioranza dei casi non ha possibilità di affrontare le alte, altissime spese previste a lungo termine.
Un grande divario economico vi è tra le sole squadre di Serie A, figuriamoci una/due serie al di sotto, nelle quali ci si indebita all’inverosimile pur di mantenere in vita le società. I casi di Bari, Avellino, Cesena e Reggiana la scorsa estate son stati solo gli ultimi di una lista infinita nei soli dieci/quindici anni passati e parliamo di club che possiamo definire “grandi”.
Domani arriverà la decisione del giudice sportivo in merito a tutta questa situazione. Ormai nascondere la polvere sotto al tappeto non porta a niente. E viene forse da dire finalmente.
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