Assegno bancario con sbarramento speciale: come si incassa e quando
Che cos’è l’assegno bancario con sbarramento speciale e quali ne sono le finalità. Con quali modalità si incassa e quando.
È un metodo di pagamento non largamente diffuso oggigiorno, disciplinato da una normativa degli anni ’30 (R.d. n. 1736 del 1933, la cosiddetta legge sugli assegni). Stiamo parlando del cosiddetto assegno sbarrato, da tener ben distinto da assegno circolare e bancario. Vediamo di seguito perché nella prassi è ancora utilizzato e quali ne sono le finalità.
Assegno bancario: come si caratterizza l’assegno sbarrato
Tale assegno si connota e si differenzia da altri metodi di pagamento nelle trattative commerciali, per la peculiarità di prevedere la possibilità, per il traente (colui che di fatto emette l’assegno) o per il portatore (colui che invece possiede il titolo dal punto di vista materiale) di mettere due linee parallele nella parte anteriore dell’assegno stesso. Tale assegno, a sua volta, può essere di tipo generale, se tra le due linee non viene indicato nulla, oppure se viene scritta in modo generico la parola “banchiere” o altra similare. Può essere, alternativamente, anche speciale, nel caso in cui tra le linee sia indicato il nome di uno specifico banchiere. Chiaramente con quest’ultimo termine intendiamo non una persona fisica, bensì un organismo o istituto di credito regolarmente riconosciuto dallo Stato a compiere attività finanziarie. Vedremo più avanti la specifica ipotesi dell’assegno sbarrato speciale.
Assegno bancario: le finalità dell’assegno sbarrato
A questo punto occorre domandarsi perché la legge prevede un assegno con queste caratteristiche. La spiegazione è legata a due finalità differenti. L’assegno sbarrato è previsto poiché consente al traente o al portatore, di ottenere garanzie in merito alla riduzione del rischio di pagamento a portatori illegittimi. Inoltre un assegno con questi connotati avrà l’indubbio vantaggio di costituire una maggiore garanzia contro ipotesi di smarrimento. L’assegno sbarrato, in particolare, potrà essere effettivamente incassato solo nell’istituto bancario (qualunque se si tratta di sbarramento generale; specifico se è speciale) in cui il beneficiario ha già in essere un rapporto di conto corrente.
Assegno bancario: quando e come incassare l’assegno sbarrato speciale
A questo punto concentriamoci sull’ipotesi dell’assegno sbarrato speciale. Circa le modalità con le quali incassare la somma correlata all’assegno, se si tratta di assegno sbarrato speciale, l’interessato potrà effettuare l’incasso nella sola banca indicata nell’assegno. In ogni caso, occorre essere titolari di un conto corrente. In mancanza e in alternativa, sarà possibile avvalersi del cosiddetto versamento su libretto postale.
Circa invece il quando incassare tale assegno, la legge sugli assegni del 1933 è precisa. Essa dispone che tale titolo sia da riscuotere entro 8 giorni dalla data di emissione (indicata in alto a destra), se è pagabile nello stesso Comune in cui è stato emesso. In alternativa, si può incassare il dovuto entro 15 giorni, se l’assegno è pagabile in un Comune diverso da quello di emissione. Superati questi termini, il denaro potrà essere comunque incassato, al ricorrere però di due condizioni. La prima è che sul conto corrente del soggetto che ha emesso l’assegno, deve essere presente ancora la somma indicata. La seconda è che il soggetto che lo ha emesso, non deve aver revocato l’ordine di pagamento.
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