È di questi giorni la notizia secondo la quale i genitori del celebre ex-premier Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, sono stati posti agli arresti domiliciliari per vicende che avrebbero a che fare con il grave reato di bancarotta fraudolenta. Vediamo di seguito cosa la legge intende per bancarotta fraudolenta, quali sono le pene e la prescrizione.
Bancarotta fraudolenta: in che cosa consiste secondo la legge italiana e la differenza con la bancarotta semplice
Dicevamo appunto della notizia recentissima, riguardante quello che potrebbe essere definito un sistema a scatole cinesi, architettato al fine di portare al fallimento tre cooperative, avendone in precedenza svuotato il patrimonio per un profitto ingiusto. E proprio questo è il reato di bancarotta fraudolenta, punito secondo quanto previsto dalla cosiddetta legge fallimentare (Regio Decreto n. 267 del 1942). Tale reato è integrato dalla condotta di chi, essendo imprenditore e quindi alla guida di un’azienda, agisca in danno di tutti i possibili creditori dell’azienda. Per creditori intendiamo una platea di soggetti piuttosto ampia, comprendendovi titolari di obbligazioni, dipendenti, fisco ecc.
Il patrimonio collegato all’azienda deve infatti essere utilizzato nell’interesse dei creditori e della buona riuscita dell’attività aziendale. In caso di bancarotta fraudolenta, è in gioco un inganno, una frode ai danni dei creditori, dato che l’imprenditore – prossimo al fallimento – mira a far sparire il patrimonio stesso dell’impresa, per il suo esclusivo interesse. In questi casi l’insolvenza è dichiarata ad hoc, proprio per dar luogo alla frode.
Resta da chiarire la differenza con la bancarotta semplice, ipotesi meno grave. In questo caso, la bancarotta è dovuta al fatto che per avventatezza e scarsa lungimiranza, l’imprenditore ha sperperato o comunque mal utilizzato il patrimonio aziendale (ma senza dolo). Nel caso della bancarotta fraudolenta, si tratta invece di vera e proprie volontà dolosa.
Bancarotta fraudolenta: il connesso fallimento e le pene previste per tale reato
Il reato di bancarotta è, come detto, disciplinato nella legge sul fallimento. Infatti è legato ad esso strettamente. In questo reato sussiste sempre uno stato di insolvenza, voluto dall’imprenditore, nei confronti dei creditori. E tale stato di insolvenza è alla base della sentenza dichiarativa di fallimento, che quindi è necessaria al fine delle configurazione di un reato fallimentare.
Circa le pene previste, le norme prevedono la reclusione da tre a dieci anni, per l’imprenditore che ha nascosto o distrutto i beni dei creditori; o ha dichiarato denaro o beni che in realtà non esistevano, al fine di ottenere un credito; o, ancora, ha falsato o celato i libri contabili (la cosiddetta bancarotta documentale). Ciò per esempio al fine di non adempiere al pagamento delle imposte, non dichiarando nulla ai fini fiscali. Inoltre è prevista la diversa ipotesi della bancarotta “preferenziale” (con pena da uno a cinque anni), per l’imprenditore che, nel corso della procedura fallimentare, pone in essere operazioni di pagamento o simula titoli di prelazione tra i creditori. A ciò si aggiunge la pena accessoria per la quale l’imprenditore non potrà aprire una nuova impresa o esercitare uffici direttivi in altre aziende per un tempo non inferiore a dieci anni.
Bancarotta fraudolenta: qual è la prescrizione prevista
Si è detto sopra che questo reato è collegato alla sentenza dichiarativa di fallimento. Ciò vale anche e soprattutto per ciò che concerne la prescrizione. Infatti abbiamo che il termine di prescrizione previsto per questo reato è di dieci anni, e decorre proprio dal momento in cui è dichiarato il fallimento con sentenza.
Se ti interessa saperne di più sulla condanna per il reato di truffa online, clicca qui.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it