Pochi giorni fa l’Udc ha ufficialmente azzerato i suoi vertici ed oggi sono giunte le dimissioni da Presidente del gruppo parlamentare Udc da parte di Pier Ferdinando Casini. I centristi guardano oltre, pensano al dopo Monti e mirano a costruire un nuovo soggetto politico in grado di guidare il Paese nei prossimi anni. Un nuovo soggetto politico che, ha annunciato Casini, sarà composto da politici e tecnici, da sindacalisti ed imprenditori, al fine di assicurare ai moderati italiani una nuova proposta politica imperniata sul rifiuto di ogni demagogia e populismo, un partito che sappia parlare il linguaggio della verità e della serietà.
[ad]Ma chi aderirà a questo Partito della Nazione, anche se i centristi annunciano che il vero nome sarà un altro, ancora tutto da decidere, al momento definito così solo per convenzione? E soprattutto questo importante passaggio che di fatto porterà alla chiusura dell’esperienza Udc, sarà vista di buon occhio da tutto il partito? Chi sarà il leader di questo nuovo soggetto politico? Come si può ben notare, gli interrogativi non mancano. Sicuramente, tra coloro che aderiranno a questo nuovo partito, ci sono i senatori Giuseppe Pisanu e Lamberto Dini, seguiti da ben 29 parlamentari. Qualcuno pensa all’inserimento anche di alcuni esponenti dell’attuale governo tecnico (Passera, Riccardi, Severino) e di alcuni imprenditori (Marcegaglia, Montezemolo). Ovviamente, al momento, le smentite non mancano, ma tra non molto, almeno per quanto concerne la composizione di questo nuovo soggetto politico, qualcosa in più dovrà sapersi per forza.
Casini, Fini e Rutelli procedono, per il momento, d’amore e d’accordo, mentre Lombardo si defila chiaramente, annunciando che l’Mpa non aderirà al nuovo nascente partito. Ad oggi è impossibile ipotizzare il futuro leader del Partito della Nazione. Le personalità illustri non mancano di certo, la partita è totalmente aperta. Possibile anche, se non del tutto probabile, che il leader sarà un personaggio nuovo, perchè no, alla sua prima esperienza in politica. E il simbolo, elemento importantissimo per ottenere consenso nelle tornate elettorali, quale sarà? Ci sarà ancora spazio per lo storico scudo crociato? Difficile, se non impossibile, per un partito che aspira ad essere laico ma al tempo stesso d’ispirazione cattolica. Insomma, gli interrogativi regnano sovrani, così come incerte appaiono le future alleanze (se ci saranno). Casini, in più di una circostanza, ha affermato: “Non si può correre sempre per la sopravvivenza.” Ciò fa chiaramente pensare che il Partito della Nazione cercherà un’alleanza forte. Ma con chi? Con il Pdl? Anche questo resta un mistero, soprattutto alla luce delle recentissime dichiarazioni di Alfano, il quale ha annunciato che una nuova formazione nascerà dopo le amministrative. Insomma, anche il Pdl vuole andare oltre il Pdl. Una cosa è certa, alle prossime elezioni in programma per il 2013, gli elettori italiani sulla scheda elettorale potrebbero trovare due nuovi grandi partiti, dei quali, ad oggi, non conosciamo neppure il nome.