Il cammino per concedere l’autonomia a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna procede con il freno a mano tirato. Solo una settimana fa, infatti, è approdata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la bozza di accordo. Se tutto dovesse andare a buon fine l’approvazione dovrebbe arrivare entro fine marzo. Ma sono ancora tanti i dubbi e le resistenze, soprattutto in casa Movimento 5 Stelle. I consiglieri regionali M5s pugliesi sono intervenuti nel dibattito evocando il rischio di “creare cittadini di serie A e di serie B”. Il ministro per gli Affari Regionali, Erika Stefani ha provato a rassicurare gli alleati spiegando che non verrà tolto niente a nessuno. Basterà?
Sondaggi politici Demos& Pi: autonomia? Rimarrà un sogno per un intervistato su due
Intanto in Veneto, aumenta il pessimismo. Secondo l’Osservatorio sul Nord Est curato da Demos, un intervistato su due (50%) pensa che il governo non concederà mai l’autonomia alla Regione. Un valore che è aumentato di tre punti percentuali in un solo anno. Diminuisce sensibilmente la quota di chi crede che l’autonomia verrà concessa entro la fine del 2019: erano il 26% nel 2018, ora sono il 18%.
Sondaggi politici Demos& Pi: Zaia sfida il governo
Il più preoccupato del ritardo è Luca Zaia. Il governatore del Veneto è considerato dal 61% dei nordestini l’unico ad impegnarsi per far sì che il Veneto abbia l’autonomia. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera pochi giorni fa, Zaia ha lanciato una sfida al governo: “Si approvi l’accordo con il Veneto e lo si proponga a tutte le Regioni. Il lavoro lo abbiamo già fatto noi, gratuitamente. Per noi, non approvare l’autonomia sarebbe un’ecatombe istituzionale e politica”.
“Noi – ha aggiunto il governatore leghista – stiamo facendo esattamente quanto è scritto in Costituzione. Per la precisione, abbiamo agito sulla base della riforma del Titolo V voluta nel 2001 dal PD. Eppure, leggiamo che il rispettare la Costituzione è un atto di secessionismo. Vuol dire che qualcuno non è connesso con il suo cervello. Nessuno vuole impedire al Parlamento di esprimersi. Io trovo che sia assolutamente legittimo che se ne discuta. Fermo restando che la Costituzione è chiara: firma dell’intesa tra premier e governatore, approvazione dell’intesa in Parlamento. Con un sì o un no. Non lo dice Luca Zaia”.
Sondaggi politici Demos& Pi: nota metodologica
L’Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-7 febbraio 2019 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1014 persone (rifiuti/sostituzioni: 7599), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d’età (margine massimo di errore 3.08% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l’analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L’Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
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