Riduzione contributi Inps 2019 per Regime Forfettario
Il 2019 ha portato con sé una novità importante per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Vale a dire l’estensione del regime forfettario, con un’aliquota sostitutiva Irpef del 15% (5% per le startup che rispettano determinati requisiti) per redditi annui non superiori a 65.000 euro. Si tratta di una sorta di mini flat tax, che prevede per il 2020 un’estensione ulteriore del regime per chi percepisce meno di 100 mila euro, con un’aliquota del 20% per chi guadagna da 65.000 a 100.000 euro all’anno.
Mettendo da parte le novità previste per il 2020, e ancora in cantiere e quindi non ufficiali, molti lavoratori quest’anno potranno aderire al regime forfettario. Ma come funzionano i contributi Inps e come si calcolano? Forse non tutti sanno che è possibile richiedere una riduzione degli stessi, un’agevolazione questa che però non spetta a tutti, ma solo ai lavoratori iscritti presso le gestioni degli artigiani e commercianti.
Contributi Inps 2019 artigiani e commercianti: come funziona
A differenza dell’aliquota al 15%, uguale per tutti i professionisti che percepiscono redditi sotto i 65 mila euro annui, il meccanismo dei contributi Inps segue delle regole diverse. Infatti, a differenza dei professionisti iscritti alla Gestione separata, gli iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti devono seguire altre regole rispetto ai contributi Inps. Che non sono fissate in un’unica aliquota (25,72%) sul fatturato, ma variano in base allo scaglione reddituale. Gli artigiani e i commercianti, quindi pagano i propri contributi in base a un minimale di reddito, per il 2019 ammontante a 15.878 euro. L’aspetto negativo è che se un lavoratore guadagna 5.000 euro o ne guadagna 10.000, così come se ne guadagna 100 o 15.000, sarà tenuto a pagare la stessa cifra.
Ecco quanto pagano gli artigiani e i commercianti di contributi Inps, in merito al minimale sopra descritto.
Tipologia professionista | Aliquota contributiva | Importo da versare |
---|---|---|
Artigiano | 24% | 3.818,16 euro (7,44 euro di contributo maternità compreso) |
Commerciante | 24,09% | 3.832,45 euro (7,44 euro di contributo di maternità compreso) |
Coadiutore artigiano under 21 | 21,45% | 3.413,27 euro (7,44 euro di contributo di maternità compreso) |
Coadiutore commerciante under 21 | 21,54% | 3.427,56 euro (7,44 euro di contributo di maternità compreso) |
In caso di reddito eccedente minimale sono da applicare le aliquote contributive di cui sopra, fino al massimale ammontante per il 2019 a 47.143 euro. Sopra questa cifra, le aliquote sopra descritte sono da aumentare di 1 punto percentuale.
Contributi Inps regime forfettario 2019: come ottenere la riduzione
A differenza degli iscritti alla gestione separata, gli artigiani e i commercianti possono fruire di un’agevolazione che consiste nella riduzione dei contributi da versare del 35%. Da un lato si pagheranno meno contributi sull’anno in corso, dall’altro questi non saranno accreditati ai fini della pensione, con la conseguenza che la futura pensione potrebbe essere più bassa, e anche più lontana nel tempo da raggiungere.
In ogni caso è possibile richiedere la riduzione dei contributi Inps tramite apposita domanda da inoltrare all’Istituto entro il termine del 28 febbraio 2019. Questa è infatti la scadenza da non oltrepassare se si vuole ottenere la riduzione dal 1° gennaio di quest’anno. Qualora si superi questa scadenza, invece, si potrà comunque fare domanda, ma la riduzione entrerà in vigore l’anno prossimo.
La riduzione dei contributi Inps si rinnoverà automaticamente ogni anno, a meno che il professionista non faccia espressamente richiesta di non voler più aderire al beneficio, o nell’eventualità in cui lo stesso perda i requisiti previsti dal regime forfettario e per ottenere l’agevolazione.
Riduzione contributi Inps 2019: conviene?
È comunque da precisare che prima di richiedere l’agevolazione, bisogna farsi due conti e calcolarne la convenienza. Come spiega bene Noemi Secci in La Legge Per Tutti, infatti, “ai fini dell’accredito di 12 mesi di contribuzione, dovrà essere versata una somma pari all’importo del contributo dovuto sul minimale. Se viene effettuato un versamento corrispondente al contributo calcolato sul minimale ordinario ma inferiore rispetto al dovuto, si procede al recupero della differenza, nel rispetto del limite del 65%”. In parole povere, la riduzione dei contributi Inps può allungare le tempistiche del pensionamento, oltre ad abbassare l’importo dell’assegno.
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