È golpe in Tunisia? L’ultima roccaforte della primavera araba rischia di crollare

Pubblicato il 27 Luglio 2021 alle 22:09 Autore: Seif Eddine Braiek

Il Presidente tunisino Kais Saied licenzia il premier e congela il parlamento. Il Presidente dell’Assemblea Parlamentare, Rached Ghannouchi considera l’azione “un colpo di stato” ed auspica che “il popolo protegga la rivoluzione e la costituzione”.

L’intervento del Presidente

Il culmine della crisi tunisina, che si protrae da mesi, è stato toccato ieri sera in seguito ad una giornata di ampie proteste. Il Rais tunisino, in un discorso televisivo, ha annunciato il congelamento di tutte le funzioni ed i poteri del parlamento e la revoca dell’immunità ai deputati, promettendo di usare la forza contro chi “cercherà la via della sedizione”. Inoltre, ha dichiarato di aver sollevato dal suo incarico il Primo Ministro Hicham Mechichi. Affermando “di assumere l’autorità esecutiva con l’aiuto di un nuovo primo ministro nominato dal presidente stesso”. Ha anche annunciato di presiedere momentaneamente la Procura Generale, al fine di “perseguire tutti i casi di corruzione finora tenuti nascosti”.

Il Presidente tunisino Kais Saied

Saied, durante il suo discorso rivolto al popolo, ha sottolineato che queste misure sono necessarie per “proteggere la costituzione e gli interessi del popolo”,

Il presidente tunisino ha anche detto di aver preso queste decisioni dopo essersi consultato con il primo ministro e il presidente del parlamento. Aggiungendo che seguiranno ulteriori decisioni fino al ritorno della “pace sociale nel Paese”. Tuttavia, le parti interessate, che hanno fortemente condannato l’azione del presidente definendola un “golpe a tutti gli effetti”, negano di essere state messe al corrente sulle intenzioni di Saied.

Il Presidente Saied ha dichiarato di agire legalmente appellandosi all’articolo 80 della Costituzione. Tuttavia, come sottolineano i costituzionalisti tunisini, questo articolo stesso – che dà il potere al Presidente di prendere misure eccezionali in caso di grave pericolo sulla stabilità dello stato- prevede l’impossibilità di sciogliere il parlamento o di ritirare il mandato dal Governo in tali circostanze

Ghannouchi: è golpe in Tunisia

Rached Ghannouchi, Presidente del Parlamento tunisino

Da parte sua, il presidente del parlamento tunisino Rached Ghannouchi ha accusato il presidente Kais Saied di “perpetrare un colpo di stato contro la rivoluzione e la costituzione” e di “considerare le istituzioni ancora in piedi e operanti”. Anche se, in questa mattinata non ha potuto accedere alla sede parlamentare, in quanto chiusa con un blocco militare. I deputati hanno tenuto comunque la loro sessione parlamentare, nelle vicinanze del palazzo di Bardo.

Ghannouchi, ha chiesto al Presidente di ritrattare le sue decisioni, altrimenti “la Tunisia tornerebbe all’era delle tenebre e della tirannia”. Mandando inoltre un appello alle “forze civili per impegnarsi in una lotta pacifica per ripristinare la democrazia” e all’establishment militare di “non farsi coinvolgere dagli scontri politici”.