La Cassazione ha confermato la condanna a venticinque anni di carcere per Padre Graziano. Il Parroco è accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia. La casalinga scomparve misteriosamente nel nulla il 1 maggio 2014.
Guerrina, donna amata da tutti, da tempo soffriva di depressione e passava molto tempo in Chiesa. Qui svolgeva attività di volontariato. Padre Graziano, come lei stessa raccontava ai parenti, era diventato molto più che un amico.
Il parroco, fin dal giorno della scomparsa della donna, è sempre stato l’unico e il principale indiziato. Egli ha, inoltre, cercato più volte di depistare le indagini.
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Omicidio Guerrina Piscaglia: Padre Graziano condannato, le ipotesi degli inquirenti
Secondo l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti, la forte amicizia di cui parlava spesso Guerrina Piscaglia era in realtà un relazione extra coniugale. Padre Graziano si è sempre proclamato innocente e completamente estraneo alla scomparsa della donna.
Ad incastrare Padre Graziano è stata l’assenza di un alibi valido. In modo particolare, tra le prove fondamentali vi sono le sue continue frequentazioni con prostitute. Il lato oscuro del parroco è venuto fuori in seguito alle numerose indagini degli inquirenti. Questo ha fatto pensare che anche Guerrina fosse stata sua amante per lungo tempo.
Padre Graziano è inoltre colpevole di aver depistato per lungo tempo le indagini sulla scomparsa della casalinga di Arezzo.
Omicidio Guerrina Piscaglia: Padre Graziano condannato, la donna messa a tacere
Dietro alla presunta relazione sentimentale, si nasconderebbe il movente dell’omicidio. Padre Graziano era ben consapevole della fragilità di Guerrina. Il parroco potrebbe averla uccisa, infatti, per evitare che il loro segreto venisse a galla.
Tutt’oggi, a distanza di cinque anni, il corpo della casalinga non è ancora stato ritrovato. Ad attendere Padre Graziano, venticinque anni di reclusione nel carcere di Regina Coeli.
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