Diritto di prelazione: inquilino e terreni agricoli nel codice civile

Pubblicato il 22 Febbraio 2019 alle 19:42 Autore: Caterina Porta

Il diritto di prelazione: definizione e tipi. Il rapporto tra l’affituario di terreno agricolo e il locatore. Ecco una guida legale.

Diritto di prelazione inquilino e terreni agricoli nel codice civile
Diritto di prelazione: inquilino e terreni agricoli nel codice civile

Nel codice civile la prelazione è il diritto di essere preferiti, a parità di condizioni, ad altri soggetti in un negozio giuridico. Si ha quindi la precedenza rispetto a terzi. La prelazione può essere legale, quando è prevista dalla legge. Mentre è volontaria, quando nasce dalla volontà delle parti. Più precisamente, si parla di patto di prelazione.

Esistono diversi tipi di prelazione: il diritto di prelazione può essere ereditario, quando è riconosciuto agli eredi che hanno un comunione ereditaria. In questo caso, se un erede vuole vendere la propria quota, deve comunicare la sua decisione agli altri eredi. Gli altri eredi devono decidere se acquistare o meno la quota. Se scelgono di acquistare la quota, esercitano un diritto di prelazione. Diversamente, la quota verrà venduta ad un terzo senza prelazione. Si parla di prelazione urbana, quando il diritto è riconosciuto al conduttore nel corso di una compravendita. Si pensi, dunque, al locatore che decide di vendere l’immobile in affitto. Il proprietario dovrà comunicare la sua volontà al conduttore perché quest’ultimo ha una prelazione.

Trasferimento dipendente pubblico o privato in altra sede con Legge 104

Che cosa è la prelazione agraria?

Per quanto riguarda la prelazione agraria, invece, è il coltivatore diretto ad avere il diritto di prelazione sul terreno agricolo. Nel caso in cui il proprietario decida di vendere il fondo, deve comunicare la sua decisione al coltivatore affittuario. Quest’ultimo, infatti, ha un diritto di precedenza nell’acquisto. Allo stesso modo, questo diritto spetta al proprietario di un terreno che vuole comprare il fondo confinante, messo in vendita.

Prelazione agraria: come funziona

Il coltivatore diretto, cioè colui che coltiva il fondo o alleva il bestiame con il proprio lavoro, per poter esercitare il diritto di prelazione, deve aver preso in affitto il terreno da almeno due anni. D’altra parte, il proprietario del fondo deve formulare una proposta scritta di acquisto all’affittuario. La proposta deve contenere il nome del compratore e il prezzo. In mancanza di queste informazioni, la proposta è inefficace. Ricevuta la proposta, il coltivatore diretto ha 30 giorni per sottoscrivere il suo diritto di precedenza e 6 mesi per pagare il prezzo.

A proposito di tutela del coltivatore diretto, in caso di violazione del diritto di prelazione, l’agricoltore può usare un’azione revocatoria entro un anno dalla trascrizione della vendita nei registri immobiliari. In aggiunta, può richiedere il risarcimento degli eventuali danni.

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