Aumento Iva 2020 e più detrazioni fiscali, indiscrezioni dal governo
Aumento Iva 2020, nonostante le smentite ufficiali da parte di più esponenti del Governo si rincorrono voci sull’aumento dell’Iva dal 22% al 23% o 24%.
Da tempo si rincorrono voci su un possibile Aumento Iva 2020: sinora tutte le voci sono state sempre smentite da fonti del Governo. A cosa è dovuto il ping pong di voci? Rileggiamo le dichiarazioni e riportiamo alcune indiscrezioni pubblicate negli ultimi giorni sui quotidiani nazionali.
Aumento Iva 2020, cosa dicono le indiscrezioni
A tornare sull’argomento, con indiscrezioni a riguardo, è stato il quotidiano Il Messaggero. La questione ruota intorno ai due miliardi di spese dei ministeri che l’Europa ha costretto il governo a congelare fino a luglio. La domanda è la seguente: saranno sufficienti ad evitare una manovra bis? Tutti, dalle parti del governo, giurano di sì ma per alcuni i dubbi restano.
Tanto che secondo il quotidiano romano il governo avrebbe progettato la possibilità che nella seconda parte dell’anno si possa dare l’ok ad un aumento dell’Iva.
Aumento Iva 2020, la strade possibili
Due le possibili alternative. C’è la prima idea che passa da un aumento dell’Iva dal 22% al 23% con un aumento e relativo ampliamento delle spese detraibili e deducibili. L’aumento dell’Iva dell’1% potrebbe portare nelle casse dello Stato 4,5 miliardi di euro. La seconda ipotesi invece prevede un aumento Iva dal 22% al 24% con una corrispondente riduzione diretta delle aliquote Irpef.
Aumento Iva 2020, tutte le smentite
Dobbiamo tuttavia ribadire che ogni volta che si parla di possibile manovra correttiva le smentite degli esponenti del Governo sono abbastanza nette. Si sono espressi, tutti sulla stessa lunghezza d’onda, Conte Salvini Di Maio e Tria.
Il vicepremier Di Maio: “Abbiamo messo già a riserva 2 miliardi di euro, i nostri obiettivi di crescita e sviluppo economico ci consentono di evitare una manovra bis”.
Ancora più dettagliata la smentita del ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Questa storia della manovra correttiva – ha dichiarato il responsabile del dicastero nel corso di Quarta Repubblica – è quasi una fissazione, non la capisco”.
“Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa. Mi chiedo, in una situazione come quella dell’Italia e dell’Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento”. Infine circa il possibile aumento dell’Iva ha aggiunto: “Sono tutte follie, non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?”.
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