Le analisi sul voto in Sardegna di domenica 24 febbraio 2019 non potevano prescindere da quelle sui flussi elettorali presunti che hanno caratterizzato le elezioni regionali.
Si sono cimentati allo scopo Noto, SWG e Cise. La stima non è semplice, per il grande numero di liste civiche o locali non confrontabili in modo perfetto con i partiti delle ultime elezioni politiche.
E sono stati soprattutto i flussi che hanno interessato il Movimento 5 Stelle, il partito che più ha perso voti rispetto all’anno scorso, quelli che hanno attirato l’attenzione dei sondaggisti.
Secondo Noto solo il 20% degli elettori pentastellati hanno confermato il loro voto. E il 30% si sarebbe invece astenuto. Tra gli altri il 15% ha spostato il voto sugli alleati della Lega, mentre il 10% sugli altri partiti di centrodestra come Forza Italia o il Partito Sardo d’Azione. Solo l’8% si è riversato sul PD, mentre il 12% sulle rimanenti liste di centrosinistra.
Vi è stata quindi una polverizzazione del voto grillino che non ha seguito alcun trend specifico. Ed è forse la dimostrazione di quanto liquido ormai sia il voto.
Secondo SWG invece ben il 42% di quel 42,5% che votò nel 2018 il M5S non è tornato al voto. C’è invece concordanza su quel 20% che ha confermato la propria preferenza.
Il 17% avrebbe scelto invece Solinas, di centrodestra, e il 14% Zedda, di centrosinistra.
Ci sono però anche i flussi che riguardano gli altri partiti
Sondaggi politici, i flussi riguardanti le forze di centrodestra e centrosinistra
Sempre secondo i sondaggi politici di SWG analizzando il voto a Zedda emerge come solo il 51% dei suoi voti provenga da chi già aveva scelto la sua coalizione nel 2018. Mentre il 20% si era astenuto, il 23% proviene dal Movimento 5 Stelle e solo l’1% dal centrodestra.
Come in altre occasioni gli spostamenti tra le due principali coalizioni sono molto limitati.
E si nota anche analizzando il voto per Solinas, di centrodestra.
Solo il 3% del suo consenso proviene dal centrosinistra. Per il 55% si tratta di una conferma del voto alla sua coalizione, mentre il 20% è composto da ex astenuti, e un altro 20% da elettori del Movimento 5 Stelle.
Sondaggi politici, le stime del Cise
Uno sguardo diverso proviene dall’analisi del Cise della Luiss realizzato solo per le città di Cagliari e Sassari. Nella città più grande della Sardegna forse per la presenza di Zedda, già sindaco, la maggioranza relativa dei pentastellati, il 30%, ha votato le liste collegate a lui. E solo il 19% e il 3% rispettivamente i partiti di centrodestra e La Lega. Mentre si conferma il 20% del voto al Movimento 5 Stelle.
C’è naturalmente più fedeltà nelle altre forze. Il 95% di chi aveva scelto il centrosinistra nel 2018 ha seguito la propria coalizione anche questa volta. Fatto singolare, solo un terzo dei leghisti avrebbe votato Lega questa volta
Simili i flussi a Sassari dove il centrodestra è stato colpito da una astensione molto alta, al contrario del centrosinistra, che è quello che gode del tasso maggiore di conferma del voto.
Anche qui gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno seguito strade molto diverse. Solo un quarto ha confermato la propria scelta, il 27% si è astenuto, il 12% ha votato Lega, il 21% gli altri partiti di centrodestra e solo il 13% quelli del centrosinistra.
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