Come funziona la dieta di Karl Lagerfeld
La scomparsa di Karl Lagerfeld ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della moda. Numerosi articoli sullo stilista si sono soffermati anche sugli aspetti più originali del fashion guru, tra cui la dieta che gli ha consentito di perdere 40 chili in 13 mesi. Un traguardo che molti seguaci di diete sognano di raggiungere, magari accontentandosi della perdita di molti meno chili.
Dieta Karl Lagerfeld: la storia e il libro
Da sempre ossessionato dall’estetica, Lagerfeld non amava molto il suo fisico, perché gli impediva, tra le altre cose, di indossare i vestiti che lui apprezzava di più. Così, stanco del suo fisico, tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila si affidò alle cure dell’omeopata Claude Houdret. Questi diede a Lagerfeld una dieta da seguire denominata Spoonlight Program.
I risultati furono poi pubblicati in un libro, “The Karl Lagerfeld Diet”, dove oltre alle indicazioni sulla dieta stessa, c’è anche spazio per dei brani motivazionali scritti con ironia dallo stesso stilista. Ebbene, dopo la morte di Lagerfeld, il libro sopraccitato è andato letteralmente a ruba e su Amazon è già introvabile, con prezzi che negli ultimi giorni hanno rasentato la folle cifra di 300 dollari (dagli originali 18 $ del prezzo di copertina).
In verità il libro (in lingua inglese) si può trovare anche su altri negozi a prezzi decisamente più modici. Ad esempio su Ibs è venduto a circa 10 euro, ma i tempi di consegna sono attualmente stimati in 4-5 settimane.
Dieta Karl Lagerfeld: in cosa consiste
Lo Spoonlight Program è una dieta ferrea, abbastanza difficile da seguire, come tutte le diete d’altronde, come amava dire Lagerfeld. Il regime impone infatti degli orari fissi per i pasti: si parte alle 8 con la colazione, si prosegue alle 13 con il pranzo e si conclude alle 8 con la cena. Per compensare gli attacchi di fame niente snack, merendine o cibi grassi. Lagerfeld, quando la fame si faceva sentire nelle pause tra un pasto e l’altro, consumava dei granuli omeopatici.
E per il resto? Addio al pane, alla pasta, alla carne rossa, ai formaggi. Sì alla carne bianca, al pesce, alla frutta e verdura. Ovviamente tabacco e alcol sono proibiti, mentre è consigliato bere molti litri di acqua al giorno, un tè a colazione e un caffè forte dopo pranzo. A sostenere il fisico ci pensa poi un beverone composto da soia, latte e uova, finalizzato a incrementare la massa muscolare. Lagerfeld confessa che è stata dura, ma alla fine lo sforzo è stato ripagato. A colazione, per i primi 6 mesi, la colazione si componeva solo di 2 fette di pane e di mezzo pompelmo. Dopo è stato introdotto anche uno yogurt, che però lo stilista non amava particolarmente e a cui tuttavia alla fine si è abituato.
Il libro di cui sopra contiene oltre 100 ricette, in particolare di zuppe, insalate, dolci e antipasti. Ma lo stile del libro, coadiuvato anche dall’ironia e dal classico trend motivazionale curato da Lagerfeld, riesce a spezzare la rigida rigorosità della dieta. “Una dieta senza istruzioni difficili non è una dieta”, scrisse lo stilista a suo tempo. “Si deve essere un po’ noiosi come me, che non ho mai bevuto né tantomeno fumato, per riuscire a dimagrire”.
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