Conto corrente dedicato 2019: come funziona e a chi è rivolto
Conto corrente dedicato: è necessario aprirlo in alcune situazioni. In generale, serve per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle gare d’appalto
Cos’è il conto corrente dedicato
Il conto corrente dedicato è un prodotto finanziario che è necessario aprire in alcune particolari situazioni. In generale, serve per limitare i casi di corruzione ed evasione fiscale ma anche e soprattutto per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle gare d’appalto.
Conto corrente dedicato 2019: cosa dice la legge?
È la legge 136/2010 a fornire il riferimento normativo in questo senso. Dunque, con essa si dispone che “gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane S.p.a., dedicati, anche non in via esclusiva, fermo restando quanto previsto dal comma 5, alle commesse pubbliche”.
Insomma, la previsione di un conto corrente dedicato è nelle intenzioni del legislatore volto a migliorare la trasparenza di alcune delicate operazioni in cui vengono movimentati denari pubblici. Sul suo sito l’ANAC, l’ente anti-corruzione, appunto spiega come la ratio dell’attuale normativa sia quella di “anticipare, il più a monte possibile, la soglia di prevenzione, creando meccanismi che consentano di intercettare i fenomeni di intrusione criminale nella contrattualistica pubblica”. Per realizzare e consentire “un controllo a posteriori sui flussi finanziari provenienti dalle amministrazioni pubbliche”.
Conto corrente dedicato 2019: il caso dei notai
Anche i notai sono obbligati per effetto della Legge sulla Concorrenza ad aprire, al concretizzarsi di una compravendita immobiliare, un conto corrente dedicato. Servirà al versamento della liquidità e delle tasse relative alla compravendita. In questo modo l’acquirente, nel caso in cui la compravendita non vada a buon fine, potrà recuperare più facilmente la somma versata. Naturalmente, su un conto corrente appositamente dedicato, la somma versata per la compravendita deve rimanere dal momento del rogito a quello della trascrizione dell’atto.
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