Sondaggi elettorali del Termometro, il PD si avvicina al Movimento 5 Stelle
Sondaggi elettorali del Termometro. Il Pd si avvicina al Movimento 5 Stelle, mentre la Lega si conferma come prima forza del Paese
In vista delle prossime elezioni europee anche il Termometro Politico si è cimentato in una stima delle elezioni di voto che ha coinvolto con metodo CAWI circa 2400 potenziali elettori.
I risultati di questi sondaggi elettorali restituiscono una Lega in testa alle intenzioni di voto con il 31,5%. Seguita a grande distanza dal Movimento 5 Stelle, calato fino al 21,3%.
La novità è il fatto che il PD appare essere ormai vicino al MoVimento, con il 20,5%. Probabilmente la maggiore attenzione dei media sul partito in vista delle primarie ha giocato a favore dei em. Oltre al possibile spostamento del voto di elettori pentastellati di sinistra delusi dall’attuale gestione del partito.
Forza Italia conferma una fase di calo con l’8,2%. Con il 4,5% di Fratelli d’Italia, stabile rispetto alle politiche, e l’1,3% di altre forze minori la coalizione di centrodestra si posiziona al 45,5%.
Dall’altra parte appare in crescita +Europa con il 4,1%, che supera quindi le liste della galassia di sinistra. Tra queste i partiti di sinistra come Verdi, Posibile, MDP, che ancora non si sono posizionati in alleanze sarebbero al 2,9%.
Mentre non decolla, stretta tra la concorrenza, la possibile coalizione di De Magistris, con Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, all’1,4%.
Potere al Popolo è all’1,4%, poco sopra le politiche.
Tra le forze minori di destra il Popolo della Famiglia viene dato allo 0,3% e Casapound al 0,7%.
Gli altri qui non citati raccoglierebbero l’1,9%.
Per molte forze minori sarà necesario raccogliere le firme per partecipare alle elezioni europee, e quindi non è detto possano essere presenti sulla scheda.
Sondaggi elettorali TP, le priorità per gli elettori dei principali partiti
È stato chiesto anche quali siano le priorità a cui il Parlamento Europeo dovrebbe porre attenzione. Al primo posto con il 32,5% vi è il tema occupazionale. Segue la riforma dell’Unione Europea con il 22,5%, che supera la crescita economica, al 20,7%.
L’immigrazione è solo quarta tra le priorità, al 10,5%, mentre ambiente, sicurezza, pensioni, istruzione sono tutte sotto il 5%.
Ma la cosa più interessante riguarda la scelta degli elettori in relazione al partito che votano.
Così vediamo come il tema occupazionale sia più caro ai democratici, scelto dal 42,1%. Seguono, tra gli elettori dei grandi partiti, quelli pentastellati. Il 39,1% di questi predilige allo stesso modo la stessa tematica.
Gli elettori forzisti vedono come prioritaria la crescita economica. È al primo posto per il 44,9% di loro.
I leghisti sono piuttosto spaccati. Per il 25,5% la cosa più importante è la riforma delle istituzioni europee, ma vicinissime seguono l’occupazione e il lavoro con il 24,3% e l’immigrazione con il 23,5%.
Immigrazione che invece non appare come tema prioritario per gli elettori degli altri partiti.
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