Sondaggi elettorali SWG, il PD si avvicina al 20% e tallona il M5S
Sondaggi elettorali SWG, il PD cresce dell’1,3% e si porta al 19,8% a un soffio dal 20% e a 2,3 punti da un Movimento 5 Stelle sempre in calo
La principale novità dell’ultimo dei sondaggi elettorali di SWG, presentato come sempre nel Tg di La7, non arriva in realtà inaspettata.
Molti si attendevano che le primarie del PD avrebbero aiutato il partito ad aumentare i propri voti, e così è stato, soprattutto dopo un’affluenza sopra le aspettative della vigilia.
Contemporaneamente cala ancora il consenso al Movimento 5 Stelle, che forse perde voti proprio verso il PD. Mentre gli alleati della Lega continuano ad avanzare e sono stabilmente primi.
Non è un caso che il Movimento 5 Stelle cerchi di correre ai ripari pensando di dotarsi di una struttura più pesante, aprendo a coalizioni e abolendo il vincolo del secondo mandato. Tutte misure che i suoi elettori secondo SWG gradiscono.
Certamente verso il PD subiscono un’emorragia, dopo la vittoria di Zingaretti, quelle forze della sinistra radicale che contestavano soprattutto la linea di un PD più liberal e moderato, ora apparentemente sconfitto.
È quindi destinato a recuperare questo consenso il nuovo PD a guida Zingaretti? Vedremo nei prossimi mesi e soprattutto alle elezioni europee.
Intanto guardiamo i numeri del sondaggio realizzato con metodo CATI-CAMI-CAWI su 1500 intervistati
Sondaggi elettorali SWG, 2,3% la differenza tra PD e M5S
Il dato più significativo è il 2,3% la distanza tra il PD e il Movimento 5 Stelle. Il primo cresce del 1,3% al 19,8%, a un soffio dal 20%, mentre il secondo perde mezzo punto scendendo al 22,1%.
La Lega, prima, è sempre più lontana, al 33,4%. Il partito di Salvini ancora in crescita dello 0,2%.
Bene anche Forza Italia, all’8,8%, in aumento dello 0,1%, e Fratelli d’Italia, che sale sempre di un decimale al 4,4%.
Il centrodestra si porta quindi al 46,6%, in crescita di quattro decimi.
Tra gli altri partiti +Europa è al 3%, in diminuzione dello 0,1%, ma la cosa maggiormente degna di nota è la discesa dello 0,6% degli ex membri di Liberi e Uguali, Mdp, Sinistra Italiana e altri, che passano dal 3% al 2,4%.
Come si è detto è l’effetto probabile della vittoria di Zingaretti.
Che forse ha un peso anche nella diminuzione dello 0,3% di Potere al Popolo, ora al 2%.
Verdi e Italia in Comune al 1,1%, mentre i partiti sotto l’1% calano di tre decimi al 3%.
Giù, ma di pochissimo, lo 0,1%, anche l’astensione, al 30,8%
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