I risultati delle elezioni politiche 2018 a Roma, l’analisi
Il 4 marzo 2018 l’Italia è stata chiamata al voto in una tornata elettorale che ha portato a un risultato per molti versi inatteso. Con il Movimento Cinque Stelle che è riuscito a diventare prima lista a livello nazionale con il 32 per cento. La Lega, guidata da Matteo Salvini, è diventata prima forza della coalizione di centrodestra al 17 per cento. E il Partito Democratico crollato al 18 per cento, suo minimo storico.
In merito a questo risultato, si è molto parlato di come i Cinque Stelle abbiano fatto il pieno di voti al sud. Come? Vincendo nella stragrande maggioranza dei collegi elettorali meridionali con percentuali molto alte. Mentre il centrodestra, trainato dalla Lega, ha vinto in quasi tutto il nord, riuscendo anche a irrompere nelle regioni storicamente rosse, come l’Emilia-Romagna, la Toscana e soprattutto l’Umbria.
Infine al centrosinistra è rimasta la maggioranza dei voti solo in una piccola area tra Toscana ed Emilia. Area che potremmo a questo punto ribattezzare “ridotto appenninico”, e i centri delle grandi città.
Elezioni politiche 2018, il caso Roma
Proprio i centri storici sono i protagonisti di un’altra spaccatura che si è vista il 4 marzo 2018. Quella tra città e aree extraurbane e, all’interno delle città stesse, tra centro e periferia. Con il centrosinistra che ha continuato a vincere (anche con buone percentuali) nelle zone centrali divenendo però marginale nelle aree più periferiche.
In questo senso è emblematico il caso di Roma, che oltre a essere la capitale e la città più popolosa d’Italia è anche il comune più esteso del nostro Paese, e per questo il tessuto urbano risulta più eterogeneo e tale da mettere in luce tali dinamiche elettorali.
Elezioni politiche 2018: analisi dati
Il sito Rerum Romanarum ha raccolto i dati elettorali di Roma quartiere per quartiere aggregando quelli pubblicati sul sito del comune, mettendo in evidenza le differenze nel voto dei romani in ciascuna zona.
Quello che si nota da tale mappa è che la coalizione di centrosinistra (che, ricordiamo, era composta da PD, +Europa, Insieme e Civica Popolare. Non da Liberi e Uguali che correva da solo), riesce a imporsi in praticamente tutti i quartieri centrali e anche nei quartieri di Roma nord più prossimi al centro, tradizionalmente altolocati e in passato feudo elettorale dei partiti di centrodestra.
La periferia est, un tempo chiamata “cintura rossa” perché rappresentava il principale bacino elettorale del Partito Comunista Italiano, che qui aveva ampi consensi tra le classi popolari, è diventata la “cintura gialla”, con una netta affermazione del Movimento Cinque Stelle.
Se nessuno dei quartieri fuori il Grande Raccordo Anulare viene vinto dal centrosinistra, al contrario i Cinque Stelle riescono in un ottimo risultato nei grandi quartieri ultra-periferici costruiti nell’area Est di Roma fuori del raccordo, dove abitano decine di migliaia di abitanti.
Risultati centrodestra alle elezioni politiche 2018
Per quanto riguarda il centrodestra, lo zoccolo duro del suo elettorato rimangono soprattutto i quartieri, anche periferici, di Roma nord, ma mantiene anche un ampio consenso nei quartieri centrali (seppur venendo superato dal centrosinistra). Anche in diversi quartieri ultraperiferici, dove spesso la Lega ha fatto la parte del leone tra le liste della coalizione.
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