Primarie PD e del centrosinistra, come sono andate dal 2005
Primarie PD e del centrosinistra, la storia dell’affluenza e dei vincitori nelle consultazioni dalla vittoria di Prodi nel 2005 a oggi
Quelle che hanno incoronato Zingaretti segretario del PD sono state le settime primarie tenute dal PD e dal centrosinistra.
Le prime furono quelle di coalizione del 2005, quando vinse Romano Prodi, destinato a guidare la coalizione dell’Unione alle successive elezioni politiche del 2006.
Oggi possiamo fare un bilancio di 14 anni di consultazioni.
Dal punto di vista dell’affluenza il trend non è stato esaltante.
Lo vediamo di seguito. L’unica interruzione della discesa del numero dei votanti è dovuta alle primarie del 2012, che però erano di coalizione coinvolgevano per esempio anche Vendola.
In realtà il disinteresse dell’elettorato è man mano aumentato, fino al milione e 582 mila votanti circa il 3 marzo 2019.
Non sono ancora noti i numeri precisi in realtà, ma le stime dello stesso PD parlano di una affluenza inferiore a quella del 2017.
Si tratta di un calo che supera anche quello degli elettori. Nel 2007 il PD veniva da elezioni 2006 in cui la lista Uniti nell’Ulivo aveva avuto il 31,3%, mentre avrebbe ottenuto il 33,2% nel 2008. Se oggi l’affluenza alle primarie avesse dovuto conformarsi al 18,5% circa che i sondaggi attribuiscono al partito, avrebbe dovuto superare i due milioni.
C’è quindi un disincanto innegabile che va al di là del consenso al partito o alla coalizione. Il salto maggiore è stato però quello tra i 2,8 milioni di votanti alle primarie del 2013, vinte da Renzi, al 1,8 milioni di quelle che meno di quattro anni dopo incoronarono lo stesso Renzi, ormai non più premier, con un PD ormai in declino
Primarie PD e del centrosinistra, i vincitori
Il 2005 rappresentò il battesimo dello strumento delle primarie. Fu un successo sia per l’affluenza, di quasi 4,3 milioni di persone, sia per il vincitore, Romano Prodi, che prevalse con il 74,2%.
Erano primarie di tutto il centrosinistra. Furono seguite da quelle del solo nascente PD nel 2007, quando trionfò con il 75,8% Walter Veltroni.
Le prime realmente combattute furono quelle del 2009. L’affluenza si mantenne poco sopra i 3 milioni, e Bersani vinse con il 53,2%, contro un competitivo Franceschini.
Ancora più contese furono le successive primarie del centrosinistra nel 2012 quando lo stesso Bersani con il 44,9% battè Renzi al 35,5% e Vendola con il 15,6%. Si andò al ballottaggio, normalmente comunque non previsto per primarie solo PD, e prevalse con il 60,9% Bersani.
Le ultime tre primarie sono state di nuovo dei plebisciti, con percentuali simili. Il 67,6% per Renzi nel 2013, il 69,2% sempre per lui nel 2017 e l’attuale 66 per Zingaretti.
Il PD sembra tornato oggi meno combattuto al proprio interno. Come era accaduto con Renzi la maggioranza del segretario appare salda. Quelli che mancano sono gli elettori, ed è su questi che Zingaretti, una volta vinta la conta nel partito, logicamente si concentrerà
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