Si tratta dell’undicesimo e del quindicesimo distretto dell’Ohio: nel primo il Deputato che lo aveva vinto ha dovuto lasciare il posto per entrare nell’amministrazione del Presidente Biden, nel secondo invece il Deputato ha lasciato il seggio vacante per diventare Presidente della Camera di Commercio dello stato.
L’Ohio fino al 2020 è stato famoso perché ha votato per almeno sessant’anni il candidato alla Presidenza che poi avrebbe vinto le elezioni, ma a novembre dell’anno scorso le cose sono cambiate e l’Ohio si è ritrovato come l’unico stato della Rust Belt a non aver votato per il Presidente Biden.
Dopo la vittoria di Barack Obama nel 2012, il partito repubblicano ha lavorato molto per annullare il piccolo gap fra loro e i democratici, finendo per vincere le elezioni del 2016 grazie anche al fatto che la strategia della campagna elettorale di Donald Trump riuscì a mobilitare la middleclass americana che popola la zona della Rust Belt.
Il 3 agosto, si voterà nell’undicesimo e nel quindicesimo distretto elettorale dell’Ohio per le elezioni primarie che determineranno i candidati di entrambi i partiti per le elezioni suppletive che si terranno il 2 novembre di quest’anno.
Le due elezioni sono particolari sia per i democratici che per i repubblicani, sostanzialmente per un motivo simile: nell’undicesimo distretto, notevolmente democratico, i candidati che possono ragionevolmente aspettarsi la vittoria appartengono una all’ala più radicale del Partito e una a quella più moderata; nel quindicesimo distretto, invece, a contendersi la vittoria ci sono un candidato che appartiene allo zoccolo duro repubblicano rimasto ancora fedele all’ex Presidente Trump e diversi candidati appartenenti ad altre declinazioni all’interno del partito repubblicano.
Nel distretto dell’area di Cleaveland, quello più democratico, la sfida è in qualche modo generazionale: le due candidate su cui molti fanno affidamento sono Nina Turner – ex Presidente della campagna elettorale di Bernie Sanders – e Shontel Brown, una consigliera comunale di Warrensville Heights più votata al cosiddetto establishment democratico, ovvero la parte più moderata del partito democratico. Le due donne competono per sostituire la deputata Marcia Fudge, da poco nominata dal Presidente Biden Segretario della Casa e dello Sviluppo Urbano. Fudge aveva vinto il seggio nel 2020 con un vantaggio enorme (80,1% vs. 19,9%) e nonostante ci siano anche le primarie repubblicane, il candidato del GOP ha poche speranze di vittoria.
La sfida di questo distretto è importante per il futuro dei democratici: Bernie Sanders ha tenuto un evento elettorale con Turner proprio per cercare di spostare l’interesse nazionale su questa elezione, e lo stesso stanno facendo i membri più moderati per supportare Brown.
The people need @ninaturner in Congress. I urge the voters of Ohio’s 11th District to elect her this Tuesday, August 3rd. pic.twitter.com/06WwUBrF0V
— Bernie Sanders (@BernieSanders) August 1, 2021
Nel quindicesimo distretto, quello che comprende fra le altre le contee di Clinton e Fairfield, le cose sono un po’ diverse e a vincere sarà quasi sicuramente un Repubblicano come nel 2020, quando il repubblicano Steve Stivers ha battuto il candidato democratico con un ampio margine (63,4% vs. 36,6%). Ora Stivers è diventato Presidente della Camera di Commercio dell’Ohio e molti repubblicani – almeno dieci candidati che hanno una speranza di poter vincere – si sono candidati considerando il seggio abbastanza sicuro. A giugno, l’ex Presidente Trump ha dato il suo endorsement al lobbista Mike Carey facendolo passare da candidato minore a speranza per la base del partito in Ohio.
Nonostante sia un’elezione primaria per riempire un seggio lasciato vacante, il supporto dell’ex Presidente Trump verso Carey è importante: i Repubblicani sono ancora in parte succubi della sua legacy politica e se il candidato scelto non dovesse prevalere nelle primarie – dato che la vittoria nel seggio è già scontata – allora l’endorsement trumpiano perderebbe la forza che molti analisti gli danno. In un’elezione primaria come questa, poi, con almeno 10 candidati che possono competere e con una bassa affluenza – caratteristica di un’elezione slegata da quelle generali – non è affatto sicuro che un endorsement da parte dell’ex Presidente possa decretare, da solo, la vittoria.
Solo qualche giorno fa, nell’elezione speciale del sesto distretto elettorale del Texas vacante a causa della morte per Covid-19 del Deputato Ron Wright, la moglie Susan – supportata pubblicamente dai trumpiani e dall’ex Presidente – ha perso contro Jake Ellzey, candidato repubblicano più moderato rispetto ai coniugi Wright.
Le due primarie hanno entrambe un significato politico per i partiti e sono utili per testare i rapporti di forza interni, anche in vista delle elezioni di metà mandato del 2022 quando si rinnoveranno per intero i seggi della Camera, un terzo di quelli del Senato e più della metà dei Governatori.