Siamo o non siamo un popolo di razzisti? È questa la domanda che ritorna ogni qual volta si verifica un episodio di razzismo. Negli ultimi mesi la cronaca ne ha riportati diversi: dal piccolo di colore messo alla berlina dal maestro elementare davanti a tutta la classe, agli insulti comparsi vicino alla casa di una famiglia di Melegnano che ha adottato un ragazzo senegalese. A provare a far luce sull’argomento sono due sondaggi distinti realizzati da Analisi Politica e Istituto Noto. I risultati, come vedremo, sono differenti.
Sondaggi politici Analisi Politica: l’Italia non è un paese xenofobo
Secondo Analisi Politica, solo una piccola parte della popolazione italiana (22%) ammette di essere xenofoba. La maggioranza (78%) si professa invece totalmente anti razzista. Lo si evince da due domande poste durante il sondaggio. In una si è chiesto agli intervistati se darebbe loro fastidio avere un immigrato come vicino di casa. L’84% risponde No e solo una sparuta minoranza (5%) dice che gli darebbe fastidio. Nel secondo quesito viene domandato: “Le darebbe fastidio che una donna a lei cara si sposasse con un immigrato?”. Qui le percentuali di persone che rispondono No scendono di poco all’83%.
Sondaggi politici Noto: in 10 anni cresciuto il tasso di razzismo
Il sondaggio Noto fotografa invece una situazione totalmente diversa. Secondo l’istituto, il tasso di razzismo nel nostro Paese è cresciuto negli ultimi dieci anni fa. Se nel 2009 solo 7 italiani su 100 ritenevano che la razza bianca fosse superiore a quella nera, ora la quota di chi si dichiara “ideologicamente” razzista è salita al 18%. C’è però un altro 16% di italiani che, nonostante rifiuti il concetto di superiorità della razza, mostra comportamenti “chiaramente discriminatori” verso chi ha una pelle diversa.
Sondaggi politici AnalisiPolitica: nota metodologica
800 casi, somministrazione; campionamento a grappoli e doppio stadio (famiglia-individuo), stratificato per aree geografiche, ponderato per caratteristiche sociodemografiche.
Sondaggi politici Noto: nota metodologica
In attesa di diffusione.
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