Sondaggi elettorali EMG, avanza il PD in calo Forza Italia e M5S

Pubblicato il 7 Marzo 2019 alle 13:33 Autore: Gianni Balduzzi

Sondaggi elettorali EMG, effetto Zingaretti per il Pd, che cresce del 1,1%. In calo invece Forza Italia e Movimento 5 Stelle

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Sondaggi elettorali EMG, avanza il PD in calo Forza Italia e M5S

Anche secondo l’ultimo dei sondaggi elettorali di EMG l’effetto Zingaretti si fa sentire.

Dopo la sua vittoria oltre le aspettative alle primarie il PD fa esperienza di un aumento dei consensi piuttosto consistente, un +1,1% in una settimana che lo proietta al 19,3%.

E in questo caso, a differenza che per SWG, non sono gli altri partiti di sinistra a rimetterci, ma piuttosto il Movimento 5 Stelle e Forza Italia.

Il primo perde un altro 0,6% e cala al 23,8%, facendo quindi diminuire la percentuale di consenso per tutta la maggioranza al 54,4% visto che la Lega rimane ferma al 31,2%.

Forza Italia invece lascia sul terreno mezzo punto, scendendo al 10,2%. Giù anche Fratelli d’Italia, del 0,2% al 4,8%. Stabile invece al 0,6% Noi con l’Italia.

Tornando nel centrosinistra +Europa guadagna un decimale e va al 3,1%, mentre fanno un balzo di mezzo punti gli altri partiti dell’area, da Sinistra Italiana a MDP ai Verdi al PSI. Ora sarebbero al 4,5%.

Si ridimensiona cedendo lo 0,2% Potere al Popolo, ora al 1,4%. Mentre i partiti minori calano al 1,7%.

Il sondaggio è stato realizzato tramite un panel telematico su 1400 intervistati

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Sondaggi elettorali EMG, nè i democratici nè i pentastellati vogliono un’alleanza PD-M5S

La vittoria di Zingaretti ha riportato alla ribalta l’ipotesi, già circolata dopo il voto del 4 marzo, di un’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle.

Non è un mistero che l’attuale segretario fosse stato più possibilista durante i mesi di formazione del governo. Il tutto naufragò per la ferma opposizione di Matteo Renzi, come sappiamo.

Anche oggi a quanto pare gli elettori del PD la pensano come l’ex segretario. L’87% di loro non crede che Zingaretti debba lavorare a un’alleanza con il M5S. Solo l’8% sarebbe favorevole.

Tra i pentastellati per il sì sono il 35%, comunque una minoranza, a fronte del 57% di contrari.

Non vi è quindi consenso su un ribaltone.

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Una stessa percentuale, 57%, che appare come un vero e proprio zoccolo duro del movimento, è anche favorevole a mantenere la linea dura sulla Tav, anche a costo di far cadere il governo.

Vi è però un 38% di opinione opposto, segno che dentro il Movimento 5 Stelle le posizioni non sono più granitiche

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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