Legittima difesa 2019: cosa cambia e vignetta Vauro, Salvini “lo querelo”
Legittima difesa 2019: La riforma dell’istituto, nonostante il dibattito che ha scatenato, secondo gli esperti non avrà grosse ripercussioni
Passa alla Camera la riforma della legittima difesa. Il provvedimento ha incassato 373 voti favorevoli, 104 voti contrari; due i deputati ad astenersi. Il testo, voluto fortemente dalla Lega, ha creato dei malumori nei 5 stelle. Per protesta, alla fine, sono stati 25 i deputati pentastellati che non hanno partecipato al voto. Adesso si attende il passaggio della misura al Senato per la definitiva approvazione; il nulla osta dovrebbe essere scontato nonostante numeri ben più ristretti della maggioranza a Palazzo Madama.
Legittima difesa 2019: la vignetta di Vauro
Legittima difesa 2019: in cosa consiste la riforma?
La riforma dell’istituto della legittima difesa, nonostante il dibattito che ha scatenato tra le forze politiche e nel paese, secondo gli esperti non avrà grosse ripercussioni dal punto di vista pratico. Sono tre le modifiche che si vorrebbero imporre alla legge attualmente in vigore; innanzitutto, all’articolo 52 del codice penale si aggiunge una parola: la proporzionalità tra offesa e difesa sussiste “sempre”.
Poi, al quarto comma dello stesso articolo, si specifica che la difesa è “sempre legittima” al momento di un’intrusione che preveda “violenza o minaccia”. Infine, cambia l’articolo 55 del codice penale, ossia quello che delimita il reato di eccesso di legittima difesa: non è colpevole chi si difende da un’aggressione violenta nella propria abitazione.
Legittima difesa 2019: nessun grande cambiamento
Insomma, dicono alcuni giuristi, niente di più di quanto già previsto dalla normativa. In sostanza, aggiungere “sempre” al testo del codice penale non porterà a particolari cambiamenti dal punto di vista applicativo, ribadiscono in molti. Tra l’altro, alcuni non escludono che tali modifiche non possano, addirittura, determinare un problema di legittimità costituzionale.
Detto ciò, come stabilito dall’ultima riforma della legittima difesa risalente al 2006, vale ancora il principio di proporzionalità tra offesa e difesa in casa e sul luogo di lavoro se l’intrusione è violenta. Tuttavia, nessuna “licenza di uccidere”; se si uccide l’intruso in fuga, immobilizzato, in generale, non in grado di offendere, scatterà un’incriminazione per omicidio volontario.
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