Governo ultime notizie, Tav Torino Lione: significato, pro e contro. “No crisi”
Governo ultime notizie: l’unico modo per bloccare i bandi consiste in una comunicazione che affermi la volontà di ridiscutere il trattato sulla Tav
Ancora lontano dal risolversi l’impasse interno all’esecutivo sull’Alta Velocità Torino-Lione. Nessun accordo dopo l’ultima riunione di stanotte durata ben 5 ore. “Crisi di governo no. Ma vertice infruttuoso sì. Ci riproviamo oggi” ha fotografato in breve la situazione il capo pentastellato Luigi Di Maio. “Non sono stato eletto per bloccare ma per sbloccare” ha tenuto a ribadire in queste ore il segretario della Lega Matteo Salvini.
Governo ultime notizie: il tempo stringe
In teoria, l’esecutivo si era posto il termine ultimo di venerdì per mettere la parola fine al tira e molla sulla Tav; d’altra parte, la tensione fa fatica a scemare per cui è possibile che le trattative tra 5 stelle e Carroccio subiscano una proroga di 48 ore.
D’altra parte, lunedì dovranno partire i bandi di gara (valore di 2,3 miliardi) altrimenti sfumeranno i primi 300 milioni di finanziamenti europei sugli 813 milioni totali; i finanziamenti Ue, però, potrebbero salire fino al 50% dei costi totali, come ha ricordato la ministra francese Elisabeth Borne.
Il Cda di Telt, la ditta che darà avvio ai lavori, anche in caso di mancato accordo, approverà i bandi ma con una “clausola di dissolvenza”; questa prevede che l’efficacia dei bandi venga sospesa fino alla firma del contratto d’appalto.
Insomma, il governo deve prendere una decisione; non basta una direttiva di Toninelli, come accaduto a gennaio, e nemmeno una di Conte. L’unico modo per bloccare i bandi consiste in una comunicazione alla Francia con cui lo Stato Italiano affermi di voler ridiscutere il trattato sulla realizzazione della Tav.
Governo ultime notizie: un nodo difficile da sciogliere
Questo sarebbe, al momento, l’unico scenario capace di ricomporre la frattura interna alla maggioranza. Una frattura che si articola, in primis, all’interno dei pentastellati (malumore per come Toninelli ha gestito la questione), ancor prima che tra M5S e Lega.
Per il Movimento 5 Stelle dare il via alla Tav – il “No Tav” uno dei punti intorno al quale è sorto – potrebbe essere nefasto in un momento già difficile dal punto di vista del consenso. Diametralmente, bocciare il progetto italo-francese sarebbe un colpo difficile da digerire per il partito di Salvini, ormai divenuto principale portavoce del ceto imprenditoriale del Nord nettamente favorevole ai lavori e alle “grandi opere” in generale.
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