Nella lunga esperienza maturata nel suo Siviglia, Ramon Rodriguez Verdejo – più semplicemente noto come Monchi – si è contraddistinto come forse il miglior dirigente del mondo. O comunque uno dei primi. Negli andalusi ha costruito il ciclo più forte e vincente nella storia del club, portando una nobile decaduta finita in Segunda Division a conquistare, tra gli altri successi, ben cinque tra Coppa UEFA ed Europa League, oltre anche ad una Supercoppa Europea, due Copa del Rey e una Supercoppa di Spagna.
Il tutto grazie ad operazioni di mercato mirate, con giocatori presi a pochi spiccioli e rivenduti ai top club europei a suon di milioni. Inoltre ha sempre puntato a promuovere il settore giovanile del club dal quale in quegli anni è uscito fuori anche Sergio Ramos.
Quando nell’aprile di due anni fa è divenuto il nuovo uomo mercato della Roma, tutti quanti si aspettavano che i giallorossi potessero finalmente colmare le distanze dalla Juventus ed alzare qualche titolo al cielo. Ma così non è stato.
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L’esperienza di Monchi alla Roma: quasi due anni di bocciature. Le cifre
Nei suoi ventitré mesi romani, Monchi non ha saputo ripetere quanto fatto a Siviglia. La maggior parte delle sue operazioni si sono rivelate dei flop, poche altre invece invece buonissime intuizioni. Ecco di seguito i giocatori della Roma acquistati durante l’era Monchi e la cifra spesa per il loro cartellino:
Zaniolo (4.5 mln)
Under (14.5 mln)
Cristante (30 mln)
Santon (9 mln)
Karsdorp (18 mln)
Fusato (0.5 mln)
Lo. Pellegrini (10 mln)
NZonzi (26 mln)
Marcano (parametro zero)
Coric (7 mln)
Pastore (25 mln)
Gonalons (5 mln)
Moreno (6 mln)
Kolarov (5 mln)
Schick (42 mln)
Bianda (11 mln)
Mirante (4 mln)
Defrel (23 mln)
Kluivert (19 mln)
Olsen (12 mln)
Venti acquisti in due anni per un totale di circa 261 milioni di euro. Viste le cifre che girano al giorno d’oggi, non sembra trattarsi di cifra sproporzionata: ma il rapporto qualità-prezzo?
Le operazioni di Monchi alla Roma dimostrano scarsissimo rapporto qualità-prezzo
E qui si scoprono le carte. Zaniolo, Under, Pellegrini (recompra dal Sassuolo) e Kolarov hanno ripagato le somme spese per ciascuno di loro. Per i restanti parliamo di sospensioni del giudizio e, alcuni casi, pesanti bocciature.
Le più pesanti riguardano quelle di Pastore, Defrel e Schick, un totale dunque di 100 milioni tondi. Flop anche per Marcano (arrivato però gratis), Moreno e Gonalons. Rimandati per diversi motivi quasi tutti gli altri nomi, Karsdorp in primis, visti i molteplici infortuni accusati.
Non paghi di tutto ciò, aggiungiamo anche le cessioni, fra le quali spiccano quelle di Alisson, Salah, Nainggolan, Paredes e Strootman. Insomma un’amministrazione davvero negativa, complice anche una restante gestione societaria molto confusionaria su un po’ tutti i fronti.
Considerando i tanti giovani acquistati e che dunque hanno bisogno del loro tempo, forse tra qualche tempo daremo ragione a Monchi per il lavoro svolto. Ma i numeri per ora dicono altro.
Il futuro della Roma senza Monchi
Ora la Roma riparte da Frederic Massara come nuovo ds, mentre Monchi sembra destinato a sposare il nuovo progetto dell’Arsenal, dove ritroverebbe quell’Unai Emery che lo ha aiutato a rendere grande il Siviglia.
In estate servirà resettare tutto quanto e ripartire daccapo, con la speranza che davvero la Roma possa diventare grande. È ciò che si auspica soprattutto una tifoseria sempre molto attiva nella vita della società e stufa della situazione attuale. Non sarà certamente un compito facile, ma quel che serve è in primis un’organizzazione mirata a voler crescere senza tentar di bruciare le tappe. E con la qualificazione alla prossima Champions League che sarebbe di grande aiuto in tutto ciò.
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