Chi è Marco Ponti
È scoppiato un vero e proprio caso intorno alla figura di Marco Ponti; l’ingegnere che ha redatto l’analisi costi-benefici commissionata dal ministro Toninelli, in cui si boccia la Tav, ha una società che invece promuove la Tav in un’analisi simile realizzata su iniziativa della Commissione Europea.
Marco Ponti: l’analisi pro Tav della TRT
Ben sei dipendenti della società TRT srl – presieduta dal Professore del Politecnico di Milano Marco Ponti, appunto – compaiono tra i firmatari di un’analisi sull’impatto socio-economico ed ambientale delle reti transeuropee; di queste fa parte il Corridoio Mediterraneo che al suo interno vede anche la Tav. Il report intitolato “The inpact of TEN-T completion on growth, jobs and environment”, in sostanza, spinge per la realizzazione di Grandi Opere; ciò nell’ottica di un notevole risparmio di tempo nel trasporto di persone e merci.
Nello scenario meno “ottimista” – considerando le risorse che potrebbero essere ancora stanziate – tra quelli tratteggiati, quantifica nella misura del 30% il taglio sui tempi di trasporto dei passeggeri e, addirittura, del 44% il taglio su quelli di trasporto delle merci in caso di realizzazione di varie infrastrutture tra cui la Tav. Sempre nello studio che risale all’anno scorso si evidenzia anche la possibilità di aumento dell’occupazione in relazione ai lavori: 100mila posti di lavoro al 2030 per Italia, Francia, Spagna e Polonia.
Marco Ponti: solo un equivoco?
Il problema, se così si può definire, con questi risultati sorge allorquando si scopre che la società TRT è presieduta da Marco Ponti, lo stesso esperto che ha redatto l’analisi costi-benefici sulla Tav voluta dai 5 stelle. In uno studio Ponti approva l’Alta Velocità Torino-Lione e in un’altra la boccia? L’accusa di strumentalizzare i dati per un tornaconto politico è dietro l’angolo. Tuttavia, ha provato – intervistata da AdnKronos – a fare chiarezza l’Ad di TRT Silvia Mafii, tra l’altro, firmataria dell’analisi marchiata Ue. Innanzitutto, non è stato diffuso il report definitivo, quella che circola è solo una bozza. Inoltre, lo studio prende in considerazione un progetto mastodontico nel suo complesso: oltre 8mila chilometri di una rete per i trasporti che va da Gibilterra all’Ucraina.
In pratica, si parla di 556 miliardi di euro che se investiti chiaramente avrebbero alcune ripercussioni positivi sull’occupazione e l’economia in generale. Dunque, nessuna opera singolarmente, nemmeno la Tav, è stata analizzata per il suo impatto specifico. Infine, Marco Ponti non ha mai visto il progetto, assicura la Mafii, oltre al fatto che la sua analisi prende in considerazione solo l’impatto trasportistico della Tav. Insomma, “si stanno mischiando mele con pere” conclude l’Ad di TRT per dire come le due analisi siano molto diverse.
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