Quadro E domanda reddito di cittadinanza: come compilarlo e a che serve
Analizziamo il modulo del reddito di cittadinanza, e in particolare il Quadro E. Come bisogna compilarlo e a cosa serve? Andiamo a rispondere.
Il reddito di cittadinanza è alla sua fase iniziale. Il 6 marzo è stato il primo giorno nel quale è stato possibile compilare il modulo della domanda e presentare la richiesta. La prima fase si avvierà con l’accoglimento delle richieste. In seguito l’Inps verificherà i requisiti dei richiedenti e respingerà o accoglierà definitivamente la domanda. Successivamente ci sarà la consegna della Carta Reddito di Cittadinanza e quindi, verso la fine di aprile (anche se non c’è ancora una data certa) il primo accredito.
Reddito di cittadinanza: i modelli da compilare
Ricapitolando, i modelli disponibili per la richiesta del reddito di cittadinanza sono 3. Il primo è il Modulo SR180, disponibile qui in pdf scaricabile, ed è il modello effettivo per la richiesta. Quindi c’è i Modello SR181, che riguarda le variazioni che vanno a influire sul reddito di cittadinanza. Infine c’è il Modello SR182, che serve per chi andrà a compilare il Quadro E del modulo SR180 e che andrà presentato entro 30 giorni dalla richiesta.
Modello reddito di cittadinanza: Quadro E, cos’è e a cosa serve
Ma cos’è il Quadro E e a a cosa serve? Andando a leggere testualmente quanto scritto sul modulo SR180, il Quadro E è dedicato alle “Attività lavorative in corso non rilevate dall’Isee per l’intera annualità”. Quindi c’è un quadrato da barrare, nel caso seguente. “Dichiaro che uno o più componenti del nucleo familiare svolgono attività lavorativa, avviata durante il periodo di riferimento dell’Isee o successivamente ad esso”.
Quindi, in corsivo, leggiamo quanto segue. “In tali situazioni occorre compilare il modello RdC/PdC – Com Ridotto. Se la DSU è presentata dal 1° gennaio al 31 agosto 2019, il modello va compilato per le attività iniziate dal 1° gennaio 2017. Se la DSU è presentata dal 1° settembre al 31 dicembre 2019, l’attività deve essere iniziata dopo il 1° gennaio 2019”. Infine bisognerà “indicare il numero di componenti del nucleo familiare interessati dalla suddetta variazione”. Sul modello RdC/PdC – Com Ridotto non ci sono state grandi informazioni negli ultimi tempi. Occorre dunque fare un po’ di chiarezza in merito.
Modello Reddito di Cittadinanza Ridotto: quando compilarlo
Come ricorda Insindacabili, per il calcolo del reddito di cittadinanza, l’Inps prenderà in esame tutti i dati inseriti nell’Isee 2019. E più nel dettaglio i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare relativi all’anno di imposta 2017, nonché i saldi e le giacenze medie o altri strumenti finanziari al 31 dicembre 2018. Nell’eventualità in cui nel 2018 si sia svolta un’attività lavorativa della durata, ad esempio, di 8 mesi, sarà necessario presentare un Isee corrente. Se invece dal 1° gennaio 2017 al 31 agosto 2019 “la prestazione lavorativa di uno o più componenti del nucleo si è ampliata come reddito o ne è stata avviata una completamente nuova” occorrerà “compilare il modello SR182 RdC Com ridotto entro 30 giorni dall’inoltro della domanda”.
Tramite questo modulo sarà possibile dichiarare il reddito lordo presunto per l’anno di riferimento (2019) che non sarà desumibile dalla dichiarazione Isee. Per calcolare il reddito presunto bisognerà moltiplicare la retribuzione lorda per il numero dei mesi in cui si prevede di proseguire l’attività lavorativa. I lavoratori autonomi e gli imprenditori dovranno invece fare riferimento al trimestre di riferimento nel loro calcolo presuntivo.
Modello Reddito di Cittadinanza Ridotto: come compilarlo
Il Modello SR182 consta di sole 3 pagine. Il soggetto dovrà indicare il proprio codice fiscale e il numero di protocollo relativo alla richiesta del reddito di cittadinanza. Quindi bisognerà inserire i dati anagrafici e specificare il tipo di attività lavorativa nel periodo di riferimento. Se si tratta quindi di un’attività di lavoro subordinato o autonomo. Il Modello SR182 andrà compilato per ogni componente del nucleo familiare coinvolto da una eventuale variazione dell’attività lavorativa.
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