Pensioni ultima ora: Quota 100, a chi conviene di più ed età esatta
Pensioni ultima ora: a distanza di tempo dall’entrata in vigore del DL 4/2019 e di Quota 100 continuano analisi e imperversa il dibattito sui suoi effetti.
Calcolo Quota 100 con età
Pensioni ultima ora: alcuni giorni fa vi abbiamo proposto una sintesi dell’analisi consegnata alla Camera dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio ed elaborata da Adnkronos. Lo studio analizza i numeri di chi potenzialmente è interessato dalle misure previdenziali contenute nel decreto n. 4/2019.
Pensioni ultima ora, dai 63 anni l’81,6% dei nuovi potenziali pensionati con Quota 100
Uno dei dati che emerge dall’analisi è che Quota 100 abbraccia nei fatti una minoranza dei lavoratori interessati dalla riforma. Infatti solo una minima parte di lavoratori possiede i requisiti minimi previsti: 62 anni di età e 38 anni di contributi. Molto più estese numericamente le altre fasce di lavoratori. Il limite anagrafico più consistente è rappresentato da chi ha dai 63 anni in su. Ben l’81,6% del totale.
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Pensioni ultima ora, Quota 104 la più rappresentativa in termini percentuali
Dal punto di vista della frequenza la più numerosa quindi non sarà Quota 100 bensì “Quota 104”. Quest’ultima rappresenta il 19,4% del totale. Invece “Quota 105” riguarda il 17,3% e “Quota 103” è rappresentativo del 16%.
Dibattito su conseguenze Quota 100
Nel frattempo continua l’impegno degli esponenti del governo a mettere in luce gli aspetti positivi delle misure approvate. Si segnala in tal senso l’attivismo del sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro Claudio Durigon. “Destinazione futuro: quota 100, ve lo spieghiamo noi” è stato il titolo di un incontro promosso giorni fa ad Aprilia ed organizzato dalla Lega. Col sottosegretario ospiti, oltre agli esponenti della Lega, anche rappresentanti dell’Inps e dell’Ugl.
Contemporaneamente un altro punto molto dibattuto in queste settimane è la conseguenza che Quota 100 avrà nella organizzazione degli uffici pubblici. Infatti sono in molti a rilevare che la possibilità di andare in pensione avrà l’effetto di accelerare l’uscita dal mondo del lavoro di tantissimi dipendenti pubblici. Professori, medici, dipendenti della pubblica amministrazione e molti altri settori del comparto pubblico. Molti interventi tendono a sottolineare come la impossibilità di sostituire nel giro di poco tempo tutti gli spazi vuoti creerà inevitabilmente dei disagi. L’impegno del Governo mira ad un ricambio occupazionale, almeno, nel settore pubblico e auspicato nel settore privato. Dunque vedremo nei prossimi mesi se in effetti scuole, ospedali e uffici pubblici risentiranno o meno, ed in che misura, dell’entrata in vigore di Quota 100.
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