Quota 100: liquidazione Tfs e Tfs in ritardo, per quali dipendenti
I dipendenti statali che usufruiranno del pensionamento anticipato con Quota 100 riceveranno la liquidazione solo dopo alcuni anni
I dipendenti statali che usufruiranno del pensionamento anticipato con Quota 100 riceveranno la liquidazione solo dopo alcuni anni dall’uscita dal lavoro.
Quota 100: liquidazione dopo 5 anni
Infatti, il Dl 4/2019, il cosiddetto “decretone”, stabilisce che dovranno compiere 67 anni, cioè raggiungere la soglia anagrafica necessaria per la pensione di vecchiaia prima di poter incassare il TFS (Trattamento di fine servizio). Nello specifico, è l’articolo 23 della misura a imporre la corresponsione del TFS nel momento in cui il lavoratore avrebbe raggiunto “effettivamente” la pensione. D’altra parte, con Quota 100 basta aver compiuto 62 anni di età e 38 di contributi per anticipare il pensionamento.
A differenza di quelli del settore privato, i dipendenti pubblici che hanno maturato tali requisiti prima del 31 dicembre 2018 possono andare in pensione già a luglio 2019. Invece, quelli che maturano i requisiti dal primo aprile 2019 in poi potranno uscire dal lavoro dopo 6 mesi. Caso a parte quello dei lavoratori della scuola che hanno maturato i requisiti: potranno andare in pensione a partire da settembre 2019, ovvero prima dell’inizio del prossimo anno scolastico.
Quota 100: la differenza con il settore privato
Tuttavia, è prevista la possibilità di vedersi erogato il TFS tramite apposita convenzione con un istituto di credito. La questione della liquidazione ha fatto scattare la protesta dei sindacati. Le associazioni che tutelano i diritti dei lavoratori hanno fortemente criticato il meccanismo previsto per l’erogazione del Tfs perché, in sostanza, penalizzerebbe i dipendenti pubblici rispetto ai lavoratori del settore privato.
I dipendenti del settore privato che hanno maturato i requisiti per Quota 100 al 31 dicembre 2018 possono andare in pensione dal primo aprile 2019. Chi li ha maturati successivamente può andare in pensione trascorsi 3 mesi dalla maturazione degli stessi. Le aziende private, a differenza del datore di lavoro pubblico, non potranno contare sulla posticipazione del Tfr, in pratica, dovranno pagare subito e integralmente.
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