Chi è Greta Thunberg
Greta Thunberg è la giovanissima candidata al Premio Nobel per la Pace. La proposta al Comitato che si occupa della prestigiosa onorificenza è stata avanzata da un gruppo di deputati socialisti norvegesi. Che hanno richiamato la minaccia del clima come “una delle principali cause di guerre e conflitti”. Premiando la sedicenne di Stoccolma per “il movimento di massa che ha innescato”, definendolo “un contributo molto importante per la pace”. Andiamo a conoscere più da vicino Greta Thunberg.
Greta Thunberg candidata al Nobel per la Pace: ecco perché
Greta Thunberg nasce a Stoccolma il 3 gennaio 2003. Figlia della cantante d’Opera Malena Ernman e dell’attore Svante Thunberg, è salita all’onore delle cronache lo scorso agosto quando ha inaugurato il cosiddetto sciopero del venerdì. Ogni venerdì della settimana, la sedicenne svedese faceva lo sciopero della scuola per andare ad accomodarsi davanti al Parlamento svedese. E chiedere al governo del suo Paese la riduzione delle emissioni di anidride carbonica come previsto dagli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. Dal 20 agosto lo sciopero doveva protrarsi originariamente fino al 9 settembre 2018, giorno delle elezioni legislative. La decisione è stata presa dalla ragazza dopo gli incendi che hanno colpito il suo Paese causati da ingenti ondate di calore. L’evento ha avuto un risalto mediatico molto importante, tanto da farla diventare una paladina nella difesa del pianeta Terra dall’inquinamento.
Greta Thunberg: l’attivista con la sindrome di Asperger
Greta Thunberg si autodefinisce “attivista per il clima con Asperger”. Alla ragazza è stata infatti diagnosticata la sindrome di Asperger, disturbo che si manifesta tramite una compromissione qualitativa dell’interazione sociale, comportamenti stereotipati, interessi limitati. Imparentato con l’autismo, non coinvolge tuttavia lo sviluppo cognitivo e del linguaggio.
Lo slogan che ha accompagnato i suoi scioperi del venerdì era il seguente: Skolstrejk för klimatet. Ovvero, “Sciopero della scuola per il clima”. Gli scioperi del venerdì sono continuati anche dopo il 9 settembre, tanto da far coniare il movimento Fridays for Future dedicato alla battaglia contro i cambiamenti climatici. Presente a dicembre alla COP24 a Katowice, la Thunberg è stata presente anche a Davos, in gennaio, suggerendo ai leader mondiali di trovare soluzioni tempestive per il clima e agire concretamente e rapidamente.
Una curiosità: dopo aver appreso l’impatto delle emissioni di CO2 sul pianeta e le responsabilità delle persone a riguardo, la ragazza ha insistito con la sua famiglia affinché diventassero vegani e smettessero di prendere l’aereo. “Capisco che alcune persone lo vedano come un sacrificio. La gente non vuole smettere di volare, ma dobbiamo fare qualcosa. Non c’è un’altra opzione”.
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