Certificazione unica Inps 2019 in ritardo, è tutto fermo. Il motivo reale
Un intoppo burocratico rallenta la messa a disposizione della Certificazione Unica Inps 2019 da inviare ai Caf. Ecco le ultime notizie sul tema
La Certificazione Unica Inps 2019 è in ritardo a causa di un intoppo burocratico. Tutto dipende ai vertici dell’Istituto previdenziale, ancora vacanti. Il nome della presidenza già c’è (Pasquale Tridico, in quota M5S), ma la rinuncia di Mauro Nori (Lega) ha ingarbugliato la questione. Si attende quindi di conoscere ufficialmente il nominativo del legale rappresentante dell’Inps per mettere a disposizione le CU 2019 ai Caf e quindi ai pensionati per la consultazione del reddito previdenziale con riferimento all’anno precedente.
Certificazione Unica Inps 2019 in ritardo: perché
Nel mese di febbraio i Caf avevano ricevuto una comunicazione nella quale si avvertiva della predisposizione della Certificazione Unica 2019 a partire dal 28 febbraio. Nella stessa si chiedeva tuttavia di prelevarle dopo la data del 12 marzo. Come riporta Repubblica, la finalità di questo breve slittamento consisteva nell’evitare la sovrapposizione con la comunicazione dell’Inps all’Agenzia delle Entrate relativa ai dati della precompilata.
Certificazione Unica Inps 2019: tutto fermo, il fatto
Superato il termine del 12 marzo, i Caf hanno però ricevuto una nuova comunicazione. In questa si ribadisce che le CU 2019 sono già state predisposte dal 28 febbraio. La loro disponibilità, tuttavia, deve subire un ulteriore slittamento, visto che allo stato attuale “non è possibile indicare sulle stesse il nominativo del legale rappresentante dell’Istituto”. Dopo la nomina, tuttavia, saranno necessari altri 2 giorni per sistemare la questione. Al momento l’intoppo non genera ingenti gravità, ma tutto dipenderà dal protrarsi delle tempistiche di attesa.
Certificazione Unica Inps 2019: la reazione di Loy (Civ Inps)
La rinuncia di Mauro Nori al ruolo di vicepresidente dell’Inps può mettere a rischio anche la nomina di Pasquale Tridico alla presidenza? Questa è la suggestione pubblicata dal Fatto Quotidiano, ma in realtà potrebbe trattarsi solo di un ritardo. Che per il Civ dell’Inps rappresenta comunque una mancanza di rispetto. La rinuncia di Nori (“Non sono disponibile ad assumere alcun incarico all’Inps”, ha detto) ha scatenato la reazione di Guglielmo Loy, numero 1 del Civ dell’Inps. Loy ha ricordato ad Adnkronos come il Civ abbia già espresso “preoccupazione per l’assenza di un legale rappresentante”, sottolineando infine come “il tempo sia ormai scaduto”.
Per questo Loy ha chiesto al governo “rispetto per i milioni di pensionati, lavoratori e imprese che attraverso i 230 miliardi annui di euro di contributi versati e che versano assicurano gran parte del welfare del nostro Paese”. Il timore riguarda soprattutto l’erogazione dei servizi fondamentali da parte dei lavoratori e dei dirigenti dell’Inps. Ma anche per chi collabora con l’Istituto stesso, compresi i Caf, nonché i cittadini e le imprese che richiedono servizi e prestazioni tramite questi professionisti. “Rispetto per i milioni di pensionati che devono ricevere la copia della Certificazione Unica dei Redditi 2018 per produrre la propria dichiarazione dei redditi”, ha concluso.
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