La pensione di cittadinanza introdotta col reddito di cittadinanza è una delle misure contenute dal Decreto n. 4/2019 pubblicato lo scorso 28 gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale. Attualmente l’iter legislativo è nella fase della conversione del decreto in legge con esame e approvazione già avvenuta al Senato e ora in corso alla Camera
Pensione di cittadinanza, emendamenti e modifiche nella conversione del DL 4/2019
La conversione prevede la possibilità che le norme possano essere modificate tramite l’approvazione di emendamenti ai singoli punti che compongono il decreto. Il MoVimento 5 Stelle e la Lega, cioè le due forze di maggioranza, hanno proposto tramite emendamento una modifica per l’erogazione della pensione di cittadinanza. Vediamo in particolare di cosa si tratta.
Pensione di cittadinanza, pagamento in contanti sino a 1.000 euro
Dalle deputate, relatrici Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S), è stato presentato un emendamento affinché la pensione di cittadinanza possa essere erogata anche in contanti. Nel testo di parla di “modalità ordinarie di erogazione della pensione”. Per cui si supera lo strumento della card prevista per il reddito di cittadinanza.
In considerazione degli importi si deve tenere presente la soglia dei 1.000 euro sotto i quali la pensione può essere erogata in contanti.
Pertanto alla luce delle novità le pensioni saranno erogate tramite Poste o banca. E ancora in contanti – come già detto quando inferiori a 1.000 euro – o tramite accredito su conto corrente postale o bancario. Nel caso della pensione di cittadinanza l’importo inferiore ai mille euro sarà quindi pagata in contanti.
Pensione di cittadinanza, le altre novità e modifiche al decreto
Le altre modifiche di cui si parla riguardano molti altri aspetti collegati al decreto.
Per esempio si fanno sempre più stringenti le misure contro gli eventuali furbetti. La finalità è di “evitare comportamenti opportunistici”. Pertanto in nuclei con minorennil“la permanenza nel medesimo nucleo familiare è stabilita, qualora, mantengano una residenza nella medesima abitazione, non solo per i coniugi separati o divorziati ma per qualunque fattispecie di precedente convivenza”.
E altri interventi come il fatto che le comunicazioni di variazioni dell’occupazione vadano comunicate direttamente all’Inps senza passare dai centri per l’impiego. Infine sempre sul reddito di cittadinanza: le richieste possono essere presentate anche presso gli uffici di patronato, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it