Chi é Imane Fadil: causa morte, biografia e rapporto con Berlusconi
Imane Fadil: una delle testimoni principali del Caso Ruby con al centro Silvio Berlusconi potrebbe essere stata avvelenata
Imane Fadil, la biografia
Imane Fadil è scomparsa il primo marzo scorso ma solo il 18 marzo i primi esami hanno rivelato che ad ucciderla sarebbero stati degli “agenti tossici non reperibili in commercio”. In pratica, una delle testimoni principali del Caso Ruby con al centro Silvio Berlusconi potrebbe essere stata avvelenata. Gli inquirenti adesso si concentrano sulla pista dell’omicidio anche se tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo.
Imane Fadil: morte dovuta a un mix radioattivo
Modella di origini marocchine 34enne, la Fadil era stata ricoverata all’ospedale Humanitas di Rozzano il 29 gennaio scorso. “Mi hanno avvelenato” avrebbe detto ai sanitari che, però, non le avevano creduto immediatamente. Le sue condizioni si sono aggravate in fretta: è passata dalla terapia intensiva alla rianimazione in pochi giorni. Dopo un mese in agonia ma sempre cosciente si è spenta a causa del cedimento progressivo degli organi. Ora, la scoperta derivante dagli esami tossicologici: nel suo corpo sono state rilevate pesanti tracce di un mix di sostanze radioattive.
Imane Fadil: l’ultima intervista
La Fadil aveva 25 anni nel 2011 quando partecipò per la prima volta a una delle cosiddette “cene eleganti” organizzate presso la casa di Berlusconi ad Arcore. Erano le serate dei “bunga bunga”: la modella ne ha ricostruite 8 davanti ai magistrati. I suoi racconti diventarono rilevanti nel corso del processo Ruby-bis, cioè quello che ha riguardato il ruolo di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti nel reclutamento di giovani ragazze da invitare a casa Berlusconi. Il procedimento si concluse con la condanna di tutti e tre.
Nella sua ultima intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, circa un anno fa, la Fadil aveva affermato come Berlusconi facesse parte di una setta satanica. Tuttavia, alla richiesta di fornire ulteriori prove a riscontro della sua tesi, ha risposto dicendo di avere solo indizi. Aveva promesso di fornire un quadro completo di quanto visto ad Arcore in un libro. Il suo avvocato in concomitanza con la morte ha precisato come si tratti di un’opera “filosofica” e non c’entri nulla con le Olgettine. Il manoscritto è ora all’esame dei pm che indagano sulla sua morte.
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