Termometro Finanziario: l’orso si prende una pausa aspettando le presidenziali francesi

Pubblicato il 23 Aprile 2012 alle 15:12 Autore: Giovanni De Mizio
termometro finanziario aprile 2012

Le borse europee hanno tentato di costruire un supporto dal quale tentare un rimbalzo nel corso dell’ottava scorsa, chiudendo sostanzialmente con poche variazioni dopo i ribassi anche paurosi della settimana precedente.

[ad]L’osservato speciale della prossima settimana sarà fin da subito la Francia, con i risultati del primo turno delle presidenziali che vedono, oltre la “vittoria” del candidato socialista François Hollande, la grande difficoltà del presidente uscente Nicholas Sarkozy e il grande spolvero della destra nazionalista di Marine Le Pen. Specie quest’ultimo risultato sarà cibo per i mercati: comunque andrà, infatti, sarà la politica economica europea a risentirne, visto che gli elettori francesi sembrano voler bocciare in ogni caso l’asse Merkozy che ha imposto una linea economica all’Europa (la linea della Germania nella fattispecie) che viene vista da gran parte degli analisti economici come fallimentare.

È indubbio che il candidato socialista, in caso di vittoria, chiederà la revisione del fiscal compact e una spinta a una BCE che badi non solo al controllo dell’inflazione, ma pure alla crescita economica e all’occupazione, ma i tedeschi continuano a non sentirci da quell’orecchio e a tenere in ostaggio un Mario Draghi con le armi sempre più spuntate. Ma anche se invece dovesse vincere Sarkozy, visto il 20% conquistato da Le Pen, i nazionalisti potrebbero trarne giovamento e ostacolare il cammino dell’Europa proprio mentre c’è bisogno di un’Unione ancora più forte.

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Va ricordato, infatti, che se nessuno dei Paesi dell’area Euro ha ancora deciso di uscire dalla moneta unica (sia esso la Germania o la Grecia), significa che il costo della rottura dell’Unione Monetaria è ancora più alto rispetto a quello del rimanere dentro lo scudo europeo. E considerando i miliardi spesi o persi durante la crisi dell’Eurodebito, la fine dell’Euro come lo conosciamo oggi non è per nulla un risultato auspicabile, specie se ci si arrivasse per considerazioni populiste che diventeranno forti con il cronicizzarsi della crisi (ammesso che sia vero, come detto dal viceministro italiano Grilli, che la fase acuta è finita).

Passiamo alle notizie che potrebbero muovere i mercati nel corso della settimana entrante: il lunedì comincerà con il rilascio nella notte europea della stima flash dei sondaggi dei direttori degli acquisti cinesi: il dato, come tutti gli indici PMI, servirà a dare indicazioni circa il futuro della seconda economia del pianeta. Il dato precedente si era attestato sotto i 50 punti che segnalano espansione dell’economia, a 48,5. Più tardi in mattinata verrà rilasciato lo stesso dato per Francia, Germania e per l’intera Eurozona (tutti sotto la soglia dei 50, con esclusione del PMI relativo ai servizi, lievemente sopra), mentre in Italia verrà reso noto il livello della fiducia delle imprese, che dovrebbe rimanere sui livelli precedenti.

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