Spesso si parla di assenza giustificata o ingiustificata alla visita fiscale Inps. Quest’ultima è il controllo medico a cui lavoratori dipendenti pubblici e privati possono essere sottoposti quando si assentano dal lavoro causa malattia. La fase preliminare riguarda il certificato medico introduttivo, redatto dal medico di base e inoltrato all’Inps. Nello stesso è indicato anche il domicilio fiscale del lavoratore, ovvero l’indirizzo della sua abitazione dove dovrà recarsi il medico fiscale per effettuare l’eventuale visita.
Assenza giustificata o ingiustificata visita fiscale Inps: le fasce di reperibilità
Il lavoratore deve rispettare determinate fasce orarie di reperibilità, ovvero farsi trovare al domicilio indicato in certi orari. Questi ultimi sono diversi per dipendenti pubblici e privati. Tempo fa si era parlato di una volontà di uniformare i suddetti orari, rendendoli uguali per tutti, ma poi la proposta non si è concretizzata. Pertanto gli orari di reperibilità rimangono così distinti:
- Dipendenti pubblici: 9-13; 15-18;
- Dipendenti privati: 10-12; 17-19.
La reperibilità è valida per tutti e 7 i giorni della settimana, compresi weekend e giorni festivi.
Assenza giustificata ed esonero reperibilità: i casi
Esistono tuttavia dei casi di esonero dalla reperibilità fiscale. Questi casi sono da addursi alle seguenti 3 cause.
- Patologie gravi richiedenti terapie salvavita;
- Causa di servizio riconosciuto che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al DPR n. 834/1981 ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto;
- Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.
Assenza giustificata visita fiscale Inps: le cause
I casi citati determinano l’esonero dalla reperibilità fiscale. Vi sono tuttavia altri casi di assenza giustificata al controllo medico. La giustificazione dell’assenza è valida in caso di ricovero ospedaliero, ad esempio. In questo caso bisognerà farsi rilasciare apposita attestazione da parte della struttura ospedaliera.
Altra causa riguarda un giustificato motivo, che deve però essere di entità importante. Può essere considerato giustificato motivo una causa di forza maggiore che ha determinato l’assenza al proprio domicilio durante gli orari di reperibilità. O anche la coincidenza di orari con la necessaria sottoposizione ad accertamenti specialistici o ad altre prestazioni. In quest’ultimo caso bisognerà tuttavia giustificare il fatto che non era possibile sottoporsi all’accertamento in orari diversi da quelli previsti dalla reperibilità.
Assenza giustificata visita fiscale Inps: gli altri casi
L’assenza giustificata alla visita fiscale Inps è stata spesso oggetto di giurisprudenza. Grazie alle diverse sentenze pronunciate negli ultimi anni, alle cause che possono condurre all’assenza giustificata alla visita fiscale Inps si aggiungono il sottoporsi a cicli di cure presso istituti convenzionati. O il tempestivo bisogno di recarsi in farmacia, la visita ambulatoriale coincidente con gli orari della reperibilità fiscale. E al tempo stesso, qualora un familiare stretto sia malato in ospedale, è possibile recarsi a trovarlo anche quando l’orario coincide con quello di reperibilità. Ultima causa giustificabile può essere il ritiro di referti o radiografie presso gli sportelli sanitari collegate alla patologia da cui è affetto il lavoratore. Tutte queste motivazioni, tuttavia, dovranno essere idoneamente giustificate.
Assenza ingiustificata visita fiscale Inps: ecco quando
Vien da sé che le sopraelencate motivazioni possono giustificare l’assenza alla visita fiscale Inps. Tutte le altre cause, quindi, comportano un’assenza ingiustificata. Anche la mancata presentazione di valida giustificazione per le cause sopra riportate può convertire la legittima assenza in assenza ingiustificata. In questo caso il lavoratore può essere sanzionato.
Visita fiscale Inps: assenza ingiustificata, le sanzioni
Le sanzioni sono prevalentemente di natura economica, ma non solo. Le prime riguardano comunque l’assenza alla visita fiscale e la reiterazione delle assenze nei successivi richiami.
- Assenza prima visita fiscale: perdita del trattamento per i primi 10 giorni;
- Assenza seconda visita fiscale: si aggiunge la decurtazione del 50% del trattamento economico. Ciò significa che il lavoratore non avrà più diritto al trattamento nella sua interezza, ma dimezzato;
- Assenza terza visita fiscale: perdita al 100% del trattamento fino alla fine della malattia.
Nel caso in cui il lavoratore, oltre a risultare assente alle visite fiscali e ai richiami ambulatoriali o domiciliari, sia reo di perseguire una condotta ingannevole nei confronti della sua azienda, la sanzione potrebbe essere convertita anche in licenziamento per giusta causa, dunque immediato e senza preavviso. Potrebbe essere il caso del lavoratore assente per malattia che in realtà sta facendo un altro lavoro. O di quello che fa di tutto per rallentare il normale processo di guarigione (ad esempio, mentre viene visto a sollevare pesi nonostante problemi alla schiena).
Il datore di lavoro privato può anche ingaggiare un investigatore privato per verificare la condotta del suo lavoratore. Per ulteriori informazioni a riguardo vi rimandiamo alla lettura di questo articolo.
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