Flat tax famiglie 2019: Salvini “Numeri Mef strampalati, bastano 15 mld”
La Lega spinge per una nuova flat tax dedicata alle famiglie. Salvini attacca le stime del Mef: “Numeri strampalati, bastano 15 mld”. Scettico il M5S
Nuova settimana, nuovo argomento di scontro all’interno della maggioranza di governo. Dopo la Tav e gli F35, è la volta del capitolo flax tax, storico cavallo di battaglia del centro destra. A dividere i due azionisti di governo è il progetto di una tassazione piatta dedicata alle famiglie, da inserire nella prossima manovra finanziaria. Una misura che, secondo una simulazione elaborata dal Ministero dell’Economia a inizio febbraio, potrebbe costare fino a 60 miliardi. Il costo di tre Leggi di Bilancio.
Ma per il vicepremier Matteo Salvini quei numeri non sono attendibili. “In una prima fase – spiega – basterebbero 12, 15 miliardi”. E Luigi Di Maio avvisa: “Disponibili al confronto ma no a promesse alla Berlusconi“.
Flat tax, Salvini corregge le stime del Mef
Ai microfoni di Rtl, il leader della Lega va all’attacco del documento elaborato in Via XX Settembre: “Non siamo al Superenalotto, noi i soldi li contiamo con più precisione“. Secondo Matteo Salvini la flat tax per la famiglie potrebbe essere avviata, in una prima fase, con un investimento di 12-15 miliardi. Cifre molto lontane dai 60 mld stimati dal Mef, “numeri strampalati” per Salvini.
Con questa prima tranche sarebbe possibile dare un colpo sostanzioso e un abbattimento fiscale “non a tutti ma a tanti“, spiega il numero uno del Viminale.
Dello stesso avviso è anche il sottosegretario leghista Armando Siri che, dalle colonne de La Stampa dice di non essere a conoscenza delle elaborazioni del Mef. E precisa: “Noi abbiamo una nostra simulazione fatta come si deve, cono criteri scientifici e dati reali, non a spanne”. Un piano che, secondo Siri, riguarderebbe 28 milioni di famiglie.
Flat tax, la proposta della Lega per le famiglie
Nella legge di bilancio licenziata lo scorso dicembre la flat tax ha preso la forma di un’aliquota unica al 15% per le partite Iva e i professionisti con reddito fino a 65mila euro.
La seconda fase, nelle intenzioni del Carroccio, riguarderebbe l’estensione della tassa piatta anche alle famiglie. In questo caso, l’aliquota al 15% verrebbe applicata ai redditi fino a 50mila euro, calcolati sommando tutti quelli dei componenti del nucleo familiare. Tutte le detrazioni e i bonus attuali saranno sostituiti con le deduzioni, più alte quanto più basso è il reddito.
I fondi a copertura di tale progetto potrebbero essere trovati, nelle intenzioni dell Lega, sia datagli alla spesa sia dal recupero delle tax expenditures, ovvero quelle agevolazioni che riducono il prelievo fiscale. Prima fra tutte il bonus degli 80 euro voluto dal governo di Matteo Renzi.
Flat tax, lo scetticismo del M5S
A guardare con diffidenza al progetto leghista, prima ancora delle opposizioni, è il Movimento 5 Stelle. Il vicepremier Luigi Di Maio, pur dichiarandosi aperto al confronto e disponibile a trattare con la Lega, mette in guardia dagli entusiasmi tipici della campagna elettorale. “L’importante è non fare facili promesse alla Berlusconi – avvisa – Abbiamo delle responsabilità nei confronti dei cittadini”.
Più duro il giudizio del ministro per il Sud Barbara Lezzi che, intervistata a Radio24, taglia corto: “La flat tax costa 60 miliardi. È una promessa che non si può mantenere“.
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