È ferma al largo di Lampedusa la nave Mare Jonio che lunedì 18 marzo ha tratto in salvo 49 persone, di cui 12 minori, nelle acque di fronte le coste libiche. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini vieta l’attracco al porto sicuro più vicino dopo che la Guardia Costiera ha autorizzato l’ancoraggio alla fonda. Alcuni dei migranti a bordo sarebbero in condizioni di salute precarie. In particolare un giovane di 25 anni, affetto da polmonite, è stato fatto sbarcare per ricevere cure mediche a terra. Gli uomini della Guardia di Finanza sono a bordo per svolgere un’ispezione. E il sindaco di Lampedusa sfida il Viminale: “Noi siamo qui. Il porto resta aperto“.
Nave Mare Jonio, Salvini: “È la nave dei centri sociali, non entrano”
“Questa non è stata un’operazione di salvataggio. Questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“. Con queste parole, ai microfoni di Sky Tg24, Matteo Salvini ribadisce il pugno di ferro nei confronti della Mare Jonio, “la nave dei centri sociali“. Il vicepremier si dice disponibile a fornire ogni genere di conforto “ma in Italia con il mio permesso non mettono piede”.
Il numero uno del Viminale attacca il capo missione della Mare Jonio, Luca Casarini, storico leader dei no global italiani. “Vedete i precedenti penali del signore che era noto per essere leader dei centri sociali del nord est”, dice. E aggiunge: “Stanno commettendo un reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché hanno raccolto questi migranti in acque libiche “.
Nave Mare Jonio, il salvataggio le direttive del Viminale
Nel tardo pomeriggio di lunedì la ong Mediterranea, in un tweet, ha segnalato l’azione di salvataggio della nave Mare Jonio nei confronti di un gommone in avaria con a bordo una cinquantina di persone che rischiavano di annegare.
Poco dopo, in una nota, il Viminale fa sapere di essere a lavoro su una direttiva che metta in guardia da “azioni premeditate per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani“. Direttiva che viene protocollata in tarda serata al ministero. Tra le righe del documento si legge, in riferimento all’azione della Mare Jonio, che “le condotte di soccorso costituiscono una manifestazione concreta di un modus operandi di una attività di soccorso svolta con modalità improprie“. E, ancora, che l’azione della nave soccorritrice è ” lesivo del buon ordine e la sicurezza dello Stato italiano, in quanto finalizzato a introdurre migranti irregolari“.
Nave Mare Jonio, il sindaco di Lampedusa: “Il porto è aperto”
Contro le parole del ministro dell’Interno e la direttiva del Viminale, prende posizione il sindaco di Lampedusa, Totò Martello. “Il porto è aperto – dichiara all’Agi il primo cittadino – non ci sono cannoni puntati”. E aggiunge: “So che la nuova circolare del ministro Salvini è stata trasmessa in nottata alle autorità, ma in mare non esistono le circolari“. Per il sindaco dell’isola il salvataggio in mare viene prima delle direttive: “Se c’è bisogno mi devi fare entrare. E basta”, conclude.
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