Che a spingerlo alla conquista della poltrona dello Studio Ovale non fossero stati gli zeri dell’assegno annuale, è sempre stata opinione piuttosto diffusa. Eppure la scelta del presidente americano Donald Trump di non percepire nemmeno un dollaro dei 400mila del suo stipendio, non era affatto scontata. Così come non lo è la decisione di destinare un quarto del totale al dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
A dare la notizia è stato lo stesso tycoon che ha affidato a Twitter la foto di un assegno da 100mila dollari in favore del Department of Homeland Security.
Nel tweet, in cui non risparmia l’ennesima frecciata alla stampa “a cui non piace scrivere a riguardo”, il presidente annuncia di aver distribuito il suo stipendio a diverse agenzie. A beneficiare di questa scelta, ultimo in ordine di tempo, è stato proprio il dipartimento per la Sicurezza nazionale.
Stipendio Donald Trump, chi ne beneficia
Come sottolineato dallo stesso presidente, l’intero stipendio a lui destinato è stato diviso tra diverse agenzie durante l’anno. Già in passato, infatti, Trump ha staccato assegni destinati ad alcuni ministeri: Istruzione, Trasporti, Salute e Veterani. Ma non solo. Negli ultimi due anni ha devoluto parte del suo compenso personale ad alcune campagne del governo americano: dalla lotta alla dipendenza da oppiacei al sostegno per le carriere nel campo delle scienze, della matematica e dell’ingegneria.
Scelte non casuali che riflettono alcuni snodi strategici dell’agenda di governo di Donald Trump. Se infatti le cifre destinate dal presidente non hanno alcun poter impattante sul bilancio americano, composto da ben altri numeri, questa scelta conserva un alto valore simbolico.
Ne è un esempio l’ultimo assegno staccato dal presidente, destinato al dipartimento che ha il compito di difendere i confini e la sicurezza interna. Uno degli obiettivi dichiarati del tycoon che, non a caso, va di pari passo con la proposta di aumentare la spesa dell’intelligence americana del 6%, per rispondere alle minacce provenienti da Russia e Cina. Una proposta che, come tutte quelle riguardanti il bilancio dell’amministrazione, dovrà però passare il vaglio del Congresso.
Ma questo non è l’unico esempio. Lo scorso gennaio, il presidente ha donato altri 100mila dollari al National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, che ha lo scopo di aiutare chi è vittima dell’alcolismo. Come suo fratello maggiore, Fred Trump Jr., morto nel 1981 a soli 43 anni, dopo aver lottato contro la dipendenza per gran parte della sua vita.
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