Pensioni ultima ora: “Quota 100 rimane inalterata” Marattin attacca la Lega
Pensioni ultima ora: il deputato del Partito Democratico affonda il colpo contro la Lega criticando Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Pensioni ultima ora: il deputato del Partito Democratico Luigi Marattin si unisce al coro di critiche delle opposizioni contro le misure del Governo Conte. Dall’esponente dem arriva un attacco contro l’impostazione della riforma previdenziale introdotta dall’esecutivo e concretizzatasi con Quota 100.
Pensioni ultima ora, per Marattin del PD la finestra di Quota 100 è sbagliata
Per Marattin del PD col decreto n. 4/2019 la “legge Fornero rimane inalterata”. E di Quota 100 non condivide punti sostanziali. Ecco le sue parole: “la finestra è ingiusta perché sarebbe giusto mantenerla solo per i lavori gravosi e usuranti. Darla a tutti i lavoratori è ingiusto in un sistema come il nostro, gravato per l’accumulo di un grosso debito causato dalle baby pensioni”.
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Pensioni ultima ora, PD contro Lega
Inoltre l’intervento di Marattin si sofferma sul tema del blocco delle indicizzazioni delle pensioni. A questo punto il deputato PD mette in risalto alcuni aspetti. Punta l’indice e ricorda che è “proprio la misura su cui la Fornero si mise a piangere. L’ironia è che la Lega ha pubblicato le foto di lei piangente, attaccando quella misura, e ora ha rifatto la stessa cosa, il blocco delle indicizzazioni. Questa è incoerenza”.
Poi sottolinea che nessuno avrà “soldi in meno rispetto al 2018, ma è una misura che va sul conto del governo per l’incoerenza”.
Ricordiamo che sulla questione è ancora incerto il mese in cui saranno definiti i conguagli in busta paga. Anche Marattin, come già fatto da alcuni suoi colleghi di partito, affonda il colpo sulla concomitanza con le elezioni europee. Ecco le sue dure parole Marattin: “Sembra che il mondo finisca il 27 maggio, sembra che tutto finisca con le elezioni europee, l’olocausto nucleare. Non è indice di serietà”.
Pensioni ultima ora, Marattin critica anche il reddito di cittadinanza
Giudizio altrettanto negativo viene espresso da Luigi Marattin del Partito Democratico sul reddito di cittadinanza. “Se si voleva intervenire contro la povertà si potevano mettere più soldi sul Rei, anche cambiandogli il nome”.
Infine polemizza su alcuni aspetti operativi del reddito di Cittadinanza. “È sbagliato l’impianto, non si può usare un solo strumento per quattro cose diverse. Inoltre la misura la accoglie l’Inps, la eroga Poste e poi spetta gestirla ai centri per l’impiego. Le misure funzionano se vengono fatte e controllate dalla stessa amministrazione”.
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