Non solo l’oro e i diamanti, anche i francobolli si iscrivono alla lista dei cosiddetti “beni rifugio”. Questi sono dei beni che tendenzialmente non perdono valore nel corso del tempo. Dunque, forniscono un’opzione conveniente per i risparmiatori anche a fronte di un piccolo investimento iniziale.
Investimenti 2019: alla ricerca di “beni rifugio”
Anche il mondo del risparmio è investito dall’incertezza da diversi anni a questa parte. Per questo motivo l’investimento in francobolli è diventato sempre più attraente anche per chi non è un appassionato. Si è concentrato sul tema un recente servizio ella trasmissione DiMartedì in onda su La7. Per esempio, si è preso il caso di un risparmiatore che, nel 2002, ha acquistato per 750 euro un Penny Black. Si tratta del primo francobollo mai realizzato: datato 1840, su di esso è rappresentato il profilo della Regina Vittoria. Oggi vale 2.600 euro, quindi, il suo valore si è praticamente triplicato.
Bisogna precisare che quello dei francobolli è un universo sfaccettato e complesso: non si può sperare di fare grossi guadagni improvvisandosi filatelici. Innanzitutto, si incorre nella possibilità di essere truffati ma i problemi nell’investimento in francobolli non finiscono qui. Infatti, i francobolli sono comunque considerati un bene di investimento a rischio, sottolinea nel servizio il vice direttore generale dell’Unione Fiduciaria Fabrizio Verdana. Per capire ciò basta dire che non hanno “un mercato regolamentato su cui vengono fissati regolarmente i prezzi”.
Investimenti 2019: come cominciare?
Molti potrebbero avere a casa una collezione di francobolli. Anche se nel corso del tempo ha notevolmente perso appeal. Solo pochi decenni fa collezionare francobolli era una passione molto diffusa. Se si hanno francobolli in casa – per cominciare a farsi strada nel mondo della filatelia – si potrebbe far stimare il valore della collezione che si ha a disposizione. Magari trovando un esemplare di valore o destinato ad acquistare valore in futuro.
Detto ciò, il 99% dei francobolli in circolazione non vale molto. Se si vuole investire è necessario mettersi alla ricerca di esemplari rari o particolari (che magari abbiano una “irregolarità” che li renda unici). Meglio nuovi che usati. Oltre l’iniziativa individuale sarà possibile anche affidarsi agli esperti del settore, come Bolaffi, che propongono veri e propri pacchetti d’investimento. La storica casa d’aste torinese, per esempio, propone ResaSicura che consiste nell’acquisto di una selezione di francobolli con rivalutazione del 25% dopo 5 anni.
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