Meglio il bonus 80 euro o la flat tax al 15%? Come è ben noto, nel progetto del governo c’è la finalità di estendere la flat tax anche alle famiglie e quindi ai lavoratori dipendenti. Attualmente la flat tax è un regime che opera per i lavoratori autonomi che guadagnano fino a 65.000 euro di reddito annuo. Su questi redditi, tali lavoratori pagano solo il 15% di aliquota sostitutiva Irpef. Un regime di vantaggio, a cui si può aderire tramite il possesso di determinati requisiti, più favorevole al tradizionale regime Irpef. Rispetto alle prospettive del contratto di governo, la flat tax per le famiglie sta subendo dei ripensamenti.
Bonus 80 euro: come funzionerà la flat tax per le famiglie
La flat tax per le famiglie, secondo il nuovo progetto della Lega curato dall’esperto in materia fiscale Armando Siri, prevede un’aliquota al 15% per le famiglie con redditi fino a 50.000 euro. Pertanto si tratterebbe di 15 mila euro in meno rispetto all’attuale “tassa piatta”. Ma rispetto a quest’ultima, la nuova flat tax si applicherebbe sul nucleo familiare e non sul singolo individuo. Il nuovo regime andrebbe inoltre a soppiantare il bonus 80 euro (960 euro annui), revisionando interamente il sistema delle detrazioni fiscali. Dovrebbero comunque essere previste delle deduzioni decrescenti al salire dell’imponibile, basate sul numero dei componenti del nucleo familiare e dalle detrazioni fiscali sui figli a carico (che resterebbero). Questo meccanismo di deducibilità sarebbe importante nel mantenere quei criteri di progressività non sconfinando nell’incostituzionalità della misura.
Bonus 80 euro o flat tax: qual è più conveniente?
La flat tax per le famiglie, così pensata, non sarebbe tuttavia conveniente per tutti, soprattutto se sulla bilancia la si compara con il beneficio garantito dal bonus 80 euro. A lanciare l’allarme ci ha pensato anche l’Unione Nazionale Consumatori. Per voce di Massimiliano Dona, infatti, l’Unione ha affermato che il finanziamento della nuova flat tax non può pesare sulle tasche di chi percepisce gli 80 euro. “Sarebbe il colmo”, afferma Dona. “Gli 80 euro aiutano chi guadagna meno di 24 euro all’anno, mentre la flat tax riduce le tasse ai ceti più abbienti”.
Il problema della nuova flat tax per famiglie è e resta uno solo: le risorse. Secondo gli esperti di economia leghisti, la misura potrebbe costare 12 miliardi di euro (il bonus Renzi ne costa 10). Ma nel 2020 già si devono trovare le risorse per scongiurare l’aumento dell’Iva, senza pensare al rifinanziamento delle misure principali del 2019, ovvero Quota 100 e reddito di cittadinanza. Una cosa è comunque certa e sembra tornare nelle diverse versioni della nuova flat tax. Bonus 80 euro o aliquota al 15%: o l’una o l’altra. Tuttavia, stando alle ultime voci, i cittadini avranno facoltà di scegliere una delle due in base alla convenienza.
Bonus 80 euro e flat tax: la convenienza in alcuni esempi
Il Corriere ha fornito alcune simulazioni molto interessanti, riportando esempi di convenienza sia per la percezione del bonus 80 euro, sia per l’adesione alla nuova flat tax. Le simulazioni riguardano alcune famiglie-tipo, prototipi di nuclei familiari in cui entrambi i coniugi lavorano, seppur con redditi diversi.
Bonus 80 euro o flat tax: a chi conviene cosa
Il primo esempio riguarda una coppia di lavoratori dipendenti: entrambi percepiscono 24 mila euro annui (48 mila euro in totale). Ricevono dunque il bonus 80 euro in busta paga e attualmente pagano 9.440 euro di Irpef (4.720 euro a testa). Dobbiamo però ragionare sul totale, visto che l’applicabilità della ipotetica flat tax è sul nucleo. Pertanto, con l’adesione al nuovo regime, via il bonus 80 euro. Al tempo stesso l’Irpef si ridurrebbe a 7.200 euro in totale. Un vantaggio di risparmio economico stimato attorno ai 300 euro.
A chi andrebbe meglio il cambio flat tax-bonus Renzi? A una coppia di lavoratori, nella quale uno guadagna 34.000 euro all’anno e l’altro meno di 8.000 euro. Nessuno dei due ha diritto al bonus Renzi. Il reddito totale è di 42 mila euro, ma il risparmio Irpef sarebbe considerevole (circa 2.200 euro).
Lo scambio non gioverebbe invece a una coppia che percepisce in totale 39 mila euro. Un coniuge guadagna infatti 27 mila euro annui e l’altro 12 mila. Quest’ultimo, a differenza del primo, percepisce gli 80 euro in busta paga. Nel regime attuale l’Irpef da pagare ammonterebbe a 6.730 euro. Aderendo alla nuova flat tax ecco il risparmio di circa 880 euro. Ma la sottrazione del bonus Renzi vale 960 euro, pertanto più del risparmio sopraccitato (circa 80 euro annui, neppure a farlo apposta).
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