Il ritiro dal calcio giocato di Sebastien Frey è stato salutato con dichiarazioni nostalgiche verso un calcio che non c’è più. In una vecchia intervista il portiere francese aveva affermato che al di fuori del calcio c’era una vita vera da vivere, perché il tempo a disposizione non è poi così tanto. L’eco di questi pensieri, certamente condivisibili, è risuonato anche nell’ultimo post che Frey ha lanciato su Instagram, dopo un periodo di sparizione dai social. Il motivo? Un virus che ha rischiato di farlo morire.
Sebastien Frey: ritorno su Instagram, la causa dell’assenza
L’ultimo messaggio su Instagram risale al 27 febbraio, con un post che Frey dedica a suo figlio che aveva compiuto 17 anni. Poi, dopo quasi un mese di assenza, ecco un altro post in cui annuncia la sua presenza la raduno organizzato da Serie A – Operazione Nostalgia, previsto per sabato 6 luglio a Cesena. Una notizia che ha fatto molto felici i suoi fan – e tutti quelli che condividono i suoi pensieri su un calcio che non c’è più. 3 giorni dopo il suo compleanno, un ultimo messaggio che spiega le ragioni della sua assenza dai social.
Tuttavia, già il 23 febbraio aveva comunicato, sempre su Instagram, l’impossibilità di recarsi allo stadio per problemi di salute.
Sebastien Frey: il virus e il post su Instagram
“Non si molla mai” è il messaggio che accompagna il suo ultimo post su Instagram, pubblicato nel primo pomeriggio di giovedì 21 marzo. Nessuna foto, ma un lungo messaggio nel quale spiega la sua lunga assenza dai social network. Il motivo ha a che vedere con le sue condizioni di salute, messe di recente a dura prova da un virus che poteva causargli conseguenze molto gravi.
“Buongiorno a tutti!”, scrive il portiere ex Parma ed ex Inter. “Come avrete notato mi sono assentato dai social da un po’… per una ragione più che valida e ve la voglio spiegare. 3 settimane fa sono stato ricoverato d’urgenza in ospedale perché avevo la febbre a 40 che non scendeva. Dopo vari esami mi hanno trovato un virus che piano piano mi ha completamente disabilitato, e che avrebbe potuto portarmi via da tutti voi. La fortuna vuole che ho superato questa prova. Ora ho iniziato una nuova sfida, tornare a camminare come ho sempre fatto, e lavorare per poter tenere in braccio di nuovo la mia bambina… Ho sempre giocato per vincere e ora con determinazione e forza vincerò anche questa battaglia! Vi abbraccio tutti!”.
Sebastien Frey e la nostalgia di un calcio che non c’è più
Sebastien Frey ha il pregio di essere il terzo giocatore straniero con più presenze in Serie A (446, 13 in meno di José Altafini). Nella sua carriera ha difeso le porte del Cannes, per poi approdare nel 1998 in Italia all’Inter. Dopo un’esperienza a Verona e il ritorno in maglia nerazzurra, Frey ha vestito anche le maglie di Parma, Fiorentina e Genoa per poi chiudere la carriera nel campionato turco, con il Bursaspor.
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Al momento del suo ritiro, intervistato dal Corriere dello Sport, Sebastien Frey affermò di essersi accorto che il calcio, nei suoi ultimi 3-4 anni di attività, era cambiato. “Mi sono accorto che questo mondo mi appartiene sempre di meno”, disse, alludendo a una mancanza generale del senso di rispetto. “La parola di una persona aveva lo stesso valore di una firma, ora non contano più neanche le firme. Io non so cosa darei per tornare all’età in cui pensi solamente a portare il pallone e ad andare a giocare con gli amici”. Il riferimento era ai ragazzini di oggi, che avevano in mente lo scarpino firmato o la macchina grossa, perdendo dunque il senso (po)etico dello sport.
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