Permessi legge 104: comunicazioni entro fine marzo, i dati trasmessi

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:10 Autore: Guglielmo Sano

L’operazione di rilevazione dei permessi Legge 104 è volta ad aggiornare la relativa banca dati. Di competenza delle PA, andrà svolta entro il 31 marzo

Permessi legge 104: comunicazioni entro fine marzo, i dati trasmessi
Permessi legge 104: comunicazioni entro fine marzo, i dati trasmessi

Comunicazioni dati legge 104 entro marzo


Entro il 31 marzo, come ogni anno dal 2010, le scuole devono comunicare i dati relativi alla fruizione dei permessi concessi in base alla Legge 104 da parte del personale scolastico; la comunicazione dovrà riguardare sia i permessi fruiti dagli stessi membri del personale scolastico sia quelli fruiti per l’assistenza ai propri familiari. I dati dovranno essere inoltrati tramite il sito perlapa.gov.it.

Permessi legge 104: comunicazione delle PA

L’operazione di rilevazione dei permessi fruiti nel quadro della Legge 104 è volta ad aggiornare la relativa banca dati. In essa vengono, appunto, archiviati i dati sui dipendenti pubblici che fruiscono dei permessi – fino a tre giorni al mese – per l’assistenza di familiari disabili o per se stessi.

L’aggiornamento annuale è di competenza delle pubbliche amministrazioni; a queste sono consegnate delle apposite credenziali per l’accesso alla suddetta banca dati a seguito della procedura di registrazione. La comunicazione riguardante i permessi fruiti per la Legge 104 possono essere trasmessi solo per via telematica; la dichiarazione deve riguardare tutti i permessi richiesti nell’anno precedente anche quelli che non accordati.

Permessi legge 104: i dati da trasmettere

Quali sono nello specifico i dati sui permessi fruiti nel quadro della 104 da trasmettere? Innanzitutto, i nominativi dei dipendenti che hanno fruito dei permessi. Quindi, da comunicare la tipologia di permesso fruita, cioè se il permesso è fruito per se stessi o per l’assistenza a un familiare.

Nel caso di permessi fruiti per assistere un familiare andrà comunicato il nome dell’assistito, il comune di residenza di quest’ultimo, ma anche il rapporto di parentela o affinità che intercorre con il fruitore dei permessi, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica – e la denominazione di questa – della persona assistita. Poi se i permessi sono fruiti da un genitore per l’assistenza del figlio andrà specificato l’età maggiore o inferiore ai tre di quest’ultimo. Infine, bisognerà indicare le ore di permesso per Legge 104 fruite nel complesso da ciascun lavoratore, specificando le ore o le frazioni di ore per ciascun mese.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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