Pensioni ultima ora: quanti nuovi occupati produrrà Quota 100? Certamente la domanda è una delle principali incognite legate alle novità previdenziali introdotte col decreto n. 4/2019. Gli esponenti della maggioranza di governo che ha voluto approvato Quota 100 ha sempre ribadito che oltre a dare la possibilità di andare anticipatamente in pensione a migliaia di lavoratori vuole essere anche uno strumento per liberare spazi e consentire a più giovani di trovare occupazione.
Pensioni ultima ora, fondamentale la valutazione quantitativa delle misure in vigore come Quota 100
È troppo presto per dire se questo accadrà o meno. Certamente qualche elemento in più adesso è disponibile. Per esempio conosciamo il numero di lavoratori che ha fatto richiesta sinora per andare in pensione. Una stima sul numero di futuri occupati grazie a Quota 100 è stata sviluppata dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro.
Pensioni ultima ora, un nuovo occupato ogni 3 lavoratori in pensione con Quota 100
Il Presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro Rosario De Luca nel corso del 22° Forum su Lavoro/Fisco/Previdenza, tenutosi a Roma il 22 marzo 2019 ha presentato i risultati di uno studio della stessa Fondazione secondo cui ogni 3 lavoratori in pensione sarà assunto un under 30.
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Pensioni ultima ora, uscite da settore pubblico-privato-autonomi
Lo studio fa proprie le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio secondo cui “accederanno a Quota 100 circa 63 mila autonomi (20%), 94 mila dipendenti della pubblica amministrazione (30%) e 157 mila lavoratori del settore privato (50%)”. Lo studio della Fondazione dei consulenti del lavoro tuttavia rileva che “i tre comparti occupazionali hanno, capacità di riorganizzazione molto differenti fra di loro. Nel settore privato, ad esempio, la pianificazione delle risorse tiene conto della quota di persone che usciranno per pensionamento. Tuttavia, lo scenario che abbiamo di fronte è di un massiccio anticipo di uscite”.
Pensioni ultima ora, la pianificazione delle assunzioni
In base alle uscite hanno argomentato i consulenti del lavoro è prevedibile “un rapido aggiornamento del piano di assunzioni pianificate dalle aziende private e potrebbe, paradossalmente, comportare difficoltà di copertura delle posizioni lavorative perse nel 2019”. Mentre il settore pubblico potrebbe avere risvolti diversi. E si ipotizzano anche “difficoltà ai servizi essenziali” conseguenti al “massiccio esodo dei lavoratori over 60”.
“Più semplice – spiegano sempre i consulenti – la dinamica nel lavoro autonomo, dove i più ridotti volumi produttivi riflettono l’andamento del ciclo economico. Basandosi su tali dati tratti dall’udienza informale dell’Ufficio parlamentare di bilancio del 5 marzo scorso, la Fondazione Studi ha prodotto alcune stime sul tasso di sostituzione di quei lavoratori che quest’anno raggiungono i requisiti necessari per andare in pensione anticipatamente”. Come? “È stato analizzato lo storico del turnover calcolando le uscite per pensionamento per anno e gli ingressi permanenti (contratti a tempo indeterminato e apprendistato) nel mondo del lavoro di giovani con meno di trent’anni”.
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