Il messaggio è chiaro: lo Ius soli non è nei piani del governo gialloverde. A dirlo è il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato ad Agorà. “Oggi lo Ius soli non è nell’agenda del governo – spiega il ministro del lavoro. Questi temi sono da affrontare a livello europeo, se vogliamo affrontare il tema della cittadinanza europea tutti gli Stati insieme per me va bene”. Il tema, del resto, “non è nel contratto“.
Di Ius soli si è tornato a parlare, nelle ultime ore, in seguito alla scampata tragedia del bus di San Donato. Due dei ragazzi protagonisti della vicenda, i quali hanno fatto scattare l’allarme salvando i compagni, non hanno la cittadinanza italiana. Anche se nati e cresciuti nel nostro Paese, infatti, hanno genitori stranieri. Si tratta di Rami, 14 anni e famiglia di origine egiziana, e Adam nato a Crema da mamma e papà marocchini.
Ius soli, Luigi di Maio: “È giusto dare la cittadinanza a chi ha chiamato i soccorsi”
Sebbene il governo sembri continuare a preferire lo Ius sanguinis, in vigore nel nostro Paese, allo Ius soli, il vicepremier Luigi Di Maio raccoglie l’appello del padre di uno dei piccoli eroi di San Donato. In un post su Facebook sottolinea l’eroicità del gesto che, a suo giudizio, varrebbe la concessione della cittadinanza per meriti speciali.
Sia per Rami che per Adam, il Viminale in queste ore è a lavoro per verificare se esistano i presupposti per concedere loro la cittadinanza, come ricompensa per il loro coraggio. Lo stesso ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato: “Vi farò sapere nelle prossime ore. Spero che questi ragazzi abbiano il loro giusto riconoscimento“.
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