Bisfenolo nei cartoni delle pizze riciclati, come riconoscere quelli dannosi
Un’inchiesta della rivista Il Salvagente fa luce sulla potenziale assunzione “occulta” di Bisfenolo A da parte di tantissimi italiani
Cartoni pizze tossici, quali a rischio
Un’inchiesta della rivista Il Salvagente, specializzata in diritti dei consumatori, fa luce sulla potenziale assunzione “occulta” di Bisfenolo A da parte di tantissimi italiani; la sostanza, da molti studi ritenuta dannosa per la salute, sarebbe contenuta nella maggior parte dei cartoni utilizzati per il trasporto della pizza.
Bisfenolo: contaminati due cartoni su tre
Secondo l’inchiesta il Bisfenolo A (BpA) in due cartoni per il trasporto della pizza su tre sarebbe contenuto in concentrazioni superiori (da 3 a 6 volte) al consentito dalla legge. D’altra parte, le restrizioni imposte dalle norme riguardano l’uso del BpA per la realizzazione di contenitori di plastica non per quelli di cartone. Il problema è allora l’uso della carta riciclata per i cartoni della pizza, quello sì, vietato dalla legge italiana.
Nello specifico, la rivista ha effettuato dei test sui cartoni realizzati da tre aziende: la Liner Italia, la spagnola Garcia de Pou e la tedesca Izmir. Le analisi sui prodotti della Liner Italia non hanno evidenziato la presenza di BpA. Invece, valori molto alti della sostanza sono stati registrati analizzando i cartoni delle altre due aziende. Però, proprio i cartoni provenienti dall’estero sarebbero quelli più diffusi sulle nostre tavole dato il prezzo più basso. Detto ciò, nessun allarme, anche se il Ministero della Salute ha già aperto un’indagine volta a verificare la presenza di agenti contaminanti nei cartoni alimentari.
Bisfenolo: è davvero dannoso?
Anche se il sospetto è nato molto tempo prima, solo nei primi anni 2000 è stato scoperto come il Bisfenolo A abbia delle interferenze a livello endocrino. Secondo molto ricerche, infatti, potrebbe alterare lo sviluppo e l’equilibrio ormonale, incidendo in particolare sulla fertilità. Tra l’altro, gli scienziati lo ritengono co-responsabile, oltre che di anomalie riproduttive, anche dell’insorgere di diabete e malattie cardiache, cancro al seno e alla prostata. Nel 2011 è iniziata la progressiva messa al bando della sostanza dai prodotti in plastica: da biberon e tettarelle si è poi passato a tutti i prodotti con uso alimentare (contenitori, pellicole etc…).
Nessuna restrizione al Bisfenolo, a livello nazionale ed europeo, è tuttora prevista per i contenitori di carta. Ciò anche perché – in teoria – la sostanza non dovrebbe trovarsi in questo genere di prodotti. La contaminazione avviene nel momento della produzione di carta riciclata; basta la presenza di qualche scontrino in carta termica nel macero perché il Bisfenolo passi anche nei cartoni della pizza.
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