Una serie di trenta scosse di terremoto ha scosso le pendici del Vesuvio nel pomeriggio di lunedì 25 marzo. Lo sciame sismico, iniziato intorno alle 17.20, ha interessato alcuni comuni del vesuviano posti lungo il versante meridionale del vulcano. L’epicentro, come riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato localizzato a Ottaviano. La magnitudo massima registrata è stata di 1.2 sulla scala Richter a una profondità di 1240 metri.
Nessun allarme tra la popolazione che, proprio a causa della lieve entità del fenomeno, non ha percepito le scosse.
Terremoto Vesuvio, normale attività vulcanica
Secondo gli esperti, il terremoto registrato intorno al Vesuvio non desta alcuna preoccupazione. Le scosse, infatti, sono avvenute ad un livello superficiale, molto più in alto rispetto ai depositi magmatici posti ad una profondità di circa 10 km. A generare lo sciame sismico sarebbe stato un nuovo episodio di subsidenza, ovvero un fenomeno, ben noto nell’area, che provoca un abbassamento del livello del terreno. Ad innescare tale meccanismo contribuiscono sia i naturali movimenti della crosta terrestre sia il peso stesso dei sedimenti.
L’Osservatorio vesuviano, del resto, ha ampiamente verificato tale fenomeno attraverso una serie di studi condotti sul posto negli ultimi anni. Lungo la vetta del Vesuvio ha registrato numerose variazioni di altezza, imputabili alla compattazione dei terreni e alla normale fisiologia delle rocce sottostanti.
Per il momento, dunque, l’attività sismica del Vesuvio non desta nessuna preoccupazione. L’allerta resta al livello verde, ovvero quella che certifica uno stato di quiete del vulcano con possibilità di eruzioni molto bassa.
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