Lista candidati M5S 2019
Chi sono i 2600 candidati M5S per un posto nel Parlamento europeo? I nomi sono disponibili sulla piattaforma Rousseau e starà agli iscritti votarli (fino a un massimo di 5 preferenze) nella prima fase delle Europarlamentarie 2019. Le candidature, infatti, sono state chiuse lo scorso 25 febbraio e ora toccherà alle consultazioni e poi alle votazioni. Tra i 2600 nomi presenti, alcuni noti, diverse professionalità e circa 2/3 con una laurea, ma solo poco più del 50% vanta una conoscenza avanzata della lingua inglese scritta e parlata.
Candidati M5S europee 2019: Europarlamentarie al via, come funziona
In un post pubblicato sul blog ufficiale del Movimento, si spiega il meccanismo del voto sulla piattaforma Rousseau e si ricordano alcune novità importanti. Le liste dei candidati sono state rese pubbliche nella giornata di martedì 26 marzo 2019, a 2 mesi dalla data del voto. “Tra gli oltre 2600 candidati, tantissimi i profili d’eccellenza: medici, ingegneri, architetti, psicologi, astrofisici, professori universitari, imprenditori ed esperti”. Più del 70% dei candidati possiede una laurea, mentre uno su sei il dottorato di ricerca “e più di 1400 candidati vantano una conoscenza avanzata della lingua inglese scritta e parlata”. Inoltre, circa il 50% ha partecipato alle iniziative di formazione ufficiali come i Villaggi Rousseau e il tour degli Open Day e ha usato la piattaforma e-learning al fine di ottimizzare le proprie competenze.
La pubblicazione delle liste concederà agli elettori M5S il tempo necessario per visualizzare tutti i profili “ed esprimere la preferenza con maggiore consapevolezza”. Questa fase, informano i pentastellati, sarà fondamentale anche per effettuare eventuali controlli. In caso di anomalie, gli iscritti alla piattaforma Rousseau potranno fare la propria considerazione tramite l’area Segnalazioni.
Candidati M5S europee 2019: Europarlamentarie, le novità
Due sono le principali novità comunicate dal M5S sul sistema e il meccanismo di voto relativo alle Europarlamentarie 2019. La prima novità riguarda il sistema dei meriti, mentre la seconda guarda più strettamente al sistema di voto.
Per ciò che concerne il sistema dei meriti “gli iscritti potranno filtrare i candidati sulla base di ben nove elementi: dalla formazione alla partecipazione, dal curriculum alle eventuali eccellenze”. Per ciò che concerne il sistema di voto, questo sarà diviso in diverse fasi. “Al termine di questa prima fase di consultazione dei profili, le liste definitive saranno sottoposte al voto degli iscritti”. La novità consiste nell’introduzione di una nuova area di voto. “Gli iscritti potranno esprimere fino a cinque preferenze e – una volta selezionate – procedere con una singola azione di voto”. Dopo questa prima fase di voto su base regionale i risultati saranno depositati presso due notati. Non sarà possibile visualizzare il numero delle preferenze dei candidati che sono passati al secondo turno: queste, infatti, saranno rese pubbliche dopo lo stesso.
Candidati M5S europee 2019: i nomi noti
Nella lista dei 2600 candidati spiccano alcuni nomi noti ai più. Il primo è quello dell’ex Iena Dino Giarrusso, che già ci aveva provato per Montecitorio senza però riuscire a entrare. Oltre a Giannusso, figura anche il nome del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.
Altro nome degno di nota è quello di Luca Ciarrocca, giornalista romano residente negli Stati Uniti, ex direttore di Wall Street Italia, colui che per primo dette la notizia dell’attacco al World Trade Center l’11 settembre 2001, essendone stato testimone oculare. Ciarrocca è anche l’autore di libri come “Rimetti a noi i nostri debiti” (Guerini, 2015) in cui auspica un Giubileo del debito, e “I padroni del mondo” (Chiarelettere, 2013), nel quale traccia una critica al sistema finanziario mondiale, proponendone una riforma strutturale.
Tra gli altri nomi figura anche quello di Gianluca Maria Calì, imprenditore siciliano che disse no al pizzo delle mafie. Senza contare, oltre al già citato Giarrusso, gli esclusi dalle precedenti elezioni, come Viviana Dal Cin, non eletta alla Camera. E poi ancora, Silvia Malevindi e Enrico Petrocchi (noti in Liguria), Fabio Massimo Castaldo e Fabio Tamburrano (noti nel Lazio), Daniele Cucinotta e Piero Puozzo (Val d’Aosta) e Laura Ferrara (Calabria).
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