Stipendio parlamentari italiani: Pd propone aumento a 19 mila euro. Rabbia M5S

Pubblicato il 1 Aprile 2019 alle 06:52 Autore: Emilia Missione

Il senatore Zanda, neotesoriere del Pd, ha depositato un ddl per equiparare lo stipendio dei parlamentari italiani ai loro omologhi di Strasburgo

Luigi Zanda capogruppo PD
Stipendio parlamentari italiani: Pd propone aumento a 19 mila euro. Rabbia M5S

Ddl Zanda


Da 2 a 5mila euro in più al mese nella busta paga di deputati e senatori. È il disegno di legge presentato lo scorso 27 febbraio da Luigi Zanda, senatore dem fresco di nomina a tesoriere del nuovo Pd di Nicola Zingaretti.

Il ddl n.1107,Nuove norme in materia di adeguamento del trattamento economico dei membri del Parlamento a quello dei parlamentari europei“, propone di equiparare il salario mensile degli eletti italiani a quello dei loro omologhi a Strasburgo.

Lo stipendio dei parlamentari italiani attualmente si aggira, tra diaria e rimborsi forfettari, intorno ai 14mila euro. Euro più per i senatori, euro meno per i deputati. La proposta Zanda, se approvata, farebbe lievitare l’assegno tra i 16mila e i 19mila euro, raggiungendo così il compenso di un europarlamentare.

Stipendio parlamentari italiani: come è regolato e come cambierebbe

Come si legge nel testo depositato a Palazzo Madama, l’ammontare del salario dei parlamentari è regolato dalla legge n.1261 del 1965 che fissa la soglia massima a non più di un “dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate“.

Negli anni, poi, sono intervenute diverse norme a modificare lo stipendio dei parlamentari italiani. In particolar modo, a partire dal 2006 si è andati verso una graduale riduzione. Con la legge finanziaria del 2006 l’indennità è stata ridotta del 10%. Una flessione bloccata già nel 2008 per i successivi cinque anni, e cioè fino al 2012. Proprio quell’anno gli Uf­fici di presidenza delle Camere decisero per un’ulteriore riduzione sull’indennità lorda.

Secondo il firmatario del ddl, questi continui interventi avrebbero contribuito “alla continua e sistematica erosione della credibilità e dignità della funzione parlamentare“. Per questo motivo, propone di ancorare lo stipendio dei parlamentari italiani a un parametro sovranazionale. Ovvero alla disciplina del Parlamento europeo, con l’introduzione di “un’indennità transitoria a carattere temporaneo“, in sostituzione dell’attuale assegno di fine mandato, e “un trattamento differito di natura assicurativa” corrisposto allo scadere del mandato parlamentare e dopo il compimento dei 63 anni. A queste, si aggiunge la proposta di prevedere, in caso di invalidità sorta nel corso del mandato, una pensione, il cui diritto matura al termine della legislatura.

Il Movimento Cinque Stelle contro la proposta Pd

Bella la sinistra falce e cashmere, ne sentivamo quasi la mancanza“. Così il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato la proposta di legge depositata da Luigi Zanda.

In un post su Facebook, in cui festeggiava l’approvazione definitiva al Senato del Decretone, il capo politico dei Cinque Stelle ricorda l’impegno del suo partito “verso il taglio degli stipendi dei parlamentari“. E attacca: “Qualcun altro – che mi dicono essere il tesoriere di questo “nuovo” Pd – nemmeno qualche settimana fa ha depositato sempre in Senato una proposta di legge per aumentare ulteriormente, invece, proprio gli stipendi dei parlamentari (equiparandoli a quelli degli europarlamentari)”.

“Parliamo di ben 2-5 mila euro in più al mese – conclude Di Maio – che un lavoratore comune vede col binocolo“.

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L'autore: Emilia Missione

Giornalista professionista, classe '90. Ho lavorato a SkyTg24 e come public affairs consultant. Amo la politica, le parole e le gonne di tulle. Ma non in questo ordine.
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