Abbracciami pirla: trama, cast e date dello spettacolo a Milano
Presso la spazio fACTORy32 dal 5 al 7 aprile 2019 andrà in scena lo spettacolo “Abbracciami pirla” di e con Fabrizio Fabbry Bianchi e Alessandro Grima.
Lo spettacolo “Abbracciami pirla” di e con Fabrizio Fabbry Bianchi e Alessandro Grima con la regia di Luca Rodella sarà in scena presso fACTORy32 dal 5 al 7 aprile 2019. Il venerdì ed il sabato con uno spettacolo alle ore 21. Invece la domenica l’orario dello spettacolo è fissato alle ore 16.
Voice over: speciale partecipazione di Luciano Mastellari. E collaborazione drammaturgica di Simone Brescia. Infine la scenografia è a cura di Biù Lab.
Per info e accrediti i riferimenti sono i seguenti: info@factory32.it e www.factory32.it. Presso lo stesso spazio sono andati in scena altri spettacoli di cui vi abbiamo parlato da queste pagine.
Lo spettacolo Abbracciami pirla è già andato in scena lo scorso 3 marzo a Torino presso il cubo teatro in via Pallavicino, 35.
Abbracciami pirla, trama
Ecco la trama dello spettacolo.
Una strada deserta, due poveri cristi, un ponte. Abbracciami pirla è la storia di un incontro fortuito e fatale. Fausto, un trentacinquenne disoccupato con il vizio delle scommesse e Angelo, un trentenne professore di Fisica, hanno solo una cosa in comune: farla finita da quel ponte. Per un’imprevista beffa del destino si ritrovano però, contro il loro volere, ad essere l’uno l’angelo custode dell’altro, senza averne la minima convinzione o l’esperienza per poterlo essere. Si scatena così tra i due una catena di ostacoli paradossali e grotteschi, talvolta poetici e talvolta tragicomici, che li porta ad oscillare tra vita e morte, tra cielo e terra, tra amicizia e odio, fino alla più misteriosa domanda fondamentale: come colmare i nostri vuoti interiori? I due attori raccontano i vuoti che chiunque può avere, con un taglio non solo riflessivo ma anche fortemente ironico.
Abbracciami pirla, note di regiaN
La drammaturgia così spazia su piani differenti, dalla pungente comicità sull’assurdità della vita di tutti i giorni, alla tragedia imminente, dall’introspezione del singolo personaggio, al viaggio totalmente surreale e fantastico nei mondi che sarebbero potuti accadere e non sono mai accaduti. In scena solo quello che serve: un tappeto che funge da ring, un lampione, una pedana sul vuoto, una via di fuga. Il resto è lasciato agli attori, perché la decisione ultima va presa solamente sperimentando il calore o la delusione di un contatto umano. Dall’alto sporgono delle file di lucine bianche a pioggia sopra tutto lo spazio scenico, di diversa intensità all’occorrenza, come stelle che nella loro attenta immensità osservano impotenti la vita di questi piccoli uomini. Qualche breve estratto in voice off ispirato dalle parole bibliche tratte dal Libro di Giobbe intorno alla vacuità della nostra esistenza scandisce le fasi di questa folle nottata senza tempo. Una notte che per Fausto e Angelo potrebbe durare un solo istante o una vita intera.
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