Libretto postale di Poste Italiane: limite massimo saldo, contanti e bail in

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:31 Autore: Guglielmo Sano

Poste Italiane: di fronte alla possibilità di bail in, i titolari di libretti postali si stanno chiedendo se i propri risparmi sono al sicuro oppure no

Libretto postale di Poste Italiane: limite massimo saldo, contanti e bail in
Libretto postale di Poste Italiane: limite massimo saldo, contanti e bail in

Limite massimo contanti sul libretto


Di fronte alla possibilità di bail in, i titolari di libretti postali si stanno chiedendo se i propri risparmi sono al sicuro oppure no.

Poste Italiane: bail in e libretti postali

In generale si può dire che chi possiede dei libretti postali può ritenersi al sicuro. Infatti, libretti postali e buoni fruttiferi sono prodotti finanziari garantiti dallo Stato, tramite Cassa Depositi e Prestiti, da eventuali problemi di Poste. Insomma, possono essere considerati al pari dei titoli di Stato.

Detto ciò, bisogna considerare che dall’ipotesi bail in sono escluse le somme depositate fino a 100mila euro; nel senso che fino a questa soglia il denaro dei risparmiatori è assicurato in caso di fallimento dell’istituto in cui, appunto, è depositato. Dunque, alcuni esperti consigliano – tanto per andare sul sicuro – di mantenere la giacenza del proprio conto al di sotto della cifra di 100mila euro.

Poste Italiane: chi potrebbe riguardare il bail in?

D’altra parte, Poste non è un operatore del credito nel senso “classico” del termine; come si diceva, pur non aderendo al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – quello che garantisce le somme investite dai correntisti fino a 100mila euro – non fa investimenti direttamente ma attraverso la stessa CDP o istituti di credito.

Proprio questi ultimi verranno sottoposti al bail in se il patrimonio di tutela dei depositi scenderà sotto una soglia di sicurezza. Tuttavia, in tal evenienza, verranno tentate diverse operazioni di risanamento prima di coinvolgere i risparmiatori e i loro soldi nel salvataggio della banca a rischio. Si potrebbe tentare per esempio la strada della cessione di parte della banca con i conti in rosso a una “sana” oppure la creazione di una banca creata per gestire la liquidazione della passività di quella entrata in crisi.

Nel caso in cui queste operazioni non dovessero avere successo scatterà il bail in. I depositi fino a 100mila euro non saranno toccati, in pericolo, però, conti superiori a questa cifra, titoli azionari e obbligazioni (si comincia dai prodotti finanziari più rischiosi e via via si passa a quelli meno rischiosi).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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