Perdere un’opera d’arte non è cosa poco. Se poi quell’opera è il quadro più costoso al mondo, allora la vicenda diventa un vero e proprio caso internazionale.
A far perdere le tracce di sé è stato il Salvator Mundi, disperso, sembrerebbe, da qualche mese. La notizia è stata diffusa dal New York Times che ha fatto luce sugli ultimi mesi del dipinto attribuito a Leonardo Da Vinci e che, nel novembre 2017, era stato battuto all’asta per la cifra record di 450,3 milioni.
Salvator Mundi disperso ad Abu Dhabi
Dopo la transazione record del 2017 tra la casa d’aste di New York Christie’s e l’intermediario di un ricco uomo saudita, il proprietario aveva annunciato che avrebbe fatto esporre l’opera nella nuova sede del Louvre di Abu Dhabi. Tuttavia, la presentazione dell’opera, programmata lo scorso 18 settembre, era stata annullata senza spiegazioni. Del resto, è stato lo stesso Dipartimento della cultura di Abu Dhabi a rifiutarsi di rispondere alle domande del quotidiano americano.
Chi ha risposto, invece, è stato il personale del museo che ha dichiarato di non sapere dove si trovi attualmente.
L’ultima posizione conosciuta del quadro è databile a Maggio 2018, quando l’opera avrebbe raggiunto Firenze per essere incorniciato in un microclima.
Salvator Mundi le ipotesi sulla scomparsa
Oltre alla dubbia attribuzione, a rendere più fitto il mistero intorno all’opera del genio italiano è anche l’identità dell’acquirente che, secondo molti, sarebbe il principe saudita Mohammed Bin Salman.
Una delle ipotesi più accreditate vorrebbe il quadro al centro di un complesso intrigo tra le corti del Golfo persico. L’erede al trono saudita avrebbe dato in prestito l’opera al principe di Abu Dhabi Mohammed Bin Zayed, ma nessuno è in grado di confermare se il dipinto sia effettivamente arrivato negli Emirati.
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